La città onora il 4 Novembre, Biancani: «Il 28° Reggimento Pavia in Libano a difesa dei popoli per favorire la pace e la stabilità, un orgoglio per tutti noi»
PESARO – La città di Pesaro onora il 4 Novembre in occasione delle celebrazioni per il Giorno dell’Unità Nazionale e la Giornata delle Forze Armate, nella Caserma del 28° Reggimento Pavia.
Il discorso del sindaco Andrea Biancani: «Saluto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a cui va il ringraziamento, mio e di tutta la città, per le parole che abbiamo appena ascoltato e per aver inaugurato l’anno di Pesaro Capitale italiana della Cultura, che sta per giungere a termine. Saluto e ringrazio anche il Prefetto Emanuela Saveria Greco, le autorità civili, religiose, gli studenti e le studentesse presenti e, in questo giorno a loro dedicato, saluto in particolare i rappresentati delle Forza Armate, e tutti voi donne e uomini in divisa, che siete qui oggi davanti a noi».
Poi «un saluto particolare al Comandante del 28° reggimento Pavia, Antonio Di Leonardo e un ringraziamento, a lui e agli uomini e le donne del reggimento, per il grande lavoro fatto in questi anni nel riaprire le porte della caserma a tutta la città; organizzando iniziative pubbliche, attività con le scuole e mettendo a disposizione il loro teatro. Azioni molto apprezzate, in particolare in questo anno in cui Pesaro ha l’onore di essere Capitale Italiana della Cultura. Le aperture della Caserma alla città sono occasioni importanti per rafforzare il senso di appartenenza tra comunità pesarese e i tanti militari che hanno scelto di vivere a Pesaro, portando qui le proprie famiglie. Tra questi anche il Sergente Agostino Vastante, attualmente consigliere comunale della nostra città».
E ancora: «Un ultimo e importante saluto lo rivolgo, a distanza, agli uomini e le donne impegnate nelle missioni all’estero. In particolare, in Libano, dov’è schierato anche il 28esimo reggimento Pavia. È stata tanta la preoccupazione dopo le notizie degli attacchi israeliani alle basi della missione UNIFIL. Le operazioni internazionali, a cui i nostri militari prendono parte con onore e impegno, dovrebbero favorire pace e stabilità e non essere oggetto di attacchi». Un ricordo anche al Caporale Lorenzi: «Voglio anche porgere le mie condoglianze alla famiglia, agli amici e ai commilitoni del caporale Matilde Lorenzi, atleta dell’Esercito e promessa dello sci azzurro, tragicamente scomparsa pochi giorni fa».
Questa giornata è dedicata anche all’unità nazionale, poiché il 4 novembre del 1918 terminarono sia la Prima Guerra Mondiale che l’unificazione dell’Italia. «Un processo durato diversi anni, fatto di lotte, rivolte e guerre, attraverso il quale dei piccoli stati regionali si unirono in una nazione, l’Italia, in grado di competere alla pari con gli altri stati europei dell’epoca. Dopo la Seconda Guerra Mondiale e la guerra fredda, però, sono emersi i limiti dei singoli stati nazione come potenze, e la necessità di aggregarsi in grandi soggetti politici, in grado di competere con gli attori globali.
Anche per questo nacque l’Unione Europea, non per cancellare l’identità dei singoli paesi, ma per creare un soggetto in grado di farli sviluppare. E in quasi 80 anni di crescita, possiamo dire che questa idea abbia funzionato». Oggi, però, dopo decenni in cui la costruzione di un Europa unita ci ha garantito la pace, «stiamo purtroppo riscoprendo la guerra, con quanto accade in Ucraina, in Palestina e nel Medio Oriente».
Serve ripensare «un’Europa più forte, che conti di più in politica estera, che sia in grado di garantire la sicurezza esterna e uguali diritti al suo interno. Credo che sia ormai inevitabile lo sviluppo di un’unica forza armata europea, che sappia trarre il meglio dalle tradizioni militari dei singoli paesi. Le nostre forze armate sono ricche di eccellenze; quindi, credo che avremmo tutte le carte in regola per farci promotori di questo ulteriore passo in avanti, verso un’Europa più libera e unita, come prospettato nel “Manifesto di Ventotene”. Sono felice che la caserma di Pesaro, grazie al lavoro del 28° Pavia, sia luogo di dialogo tra le forze armate internazionali, attraverso i numerosi corsi di formazione che organizza e ospita, soprattutto nel settore delle comunicazioni operative.
In questo spirito di unità europea rivolgo anche un pensiero alla Spagna, in particolare a Valencia, attraversata in questi giorni dal dolore per l’ennesima tragedia ambientale. Emergenze ormai quotidiane, dovute al cambiamento climatico, che provocano ingenti danni e situazioni di grande pericolo anche nel nostro territorio, che devono farci riflettere sulle scelte che la politica continua a rimandare. In questi casi, le Forze Armate non hanno fatto mancare il loro sostegno alle comunità e alle amministrazioni locali, dimostrando che intendono il servizio verso la nazione come un impegno a tutto campo».
«Mi auguro – ha concluso il sindaco Biancani – che l’esempio di questi uomini e donne che mettono a disposizione la propria vita per aiutarci a costruire un’Italia e un’Europa migliori, sia di ispirazione per tutti i cittadini a mettere impegno e passione nella propria attività quotidiana. Facendo ognuno il proprio dovere al meglio, contribuiremo tutti al miglioramento della società. Di nuovo grazie ad ognuno di voi per ciò che fate. Viva le Forze Armate, viva l’Italia Unita e viva la Pace!».