MONTEPRANDONE – Ispirate da racconti e ricette monastiche di “magro” nell’attesa del Natale, Le Natalizie di Monteprandone si arricchiscono di un appuntamento immancabile per gli amanti della cultura storico-enogastronomica.
In collaborazione con l’associazione culturale “I Sapori dell’Infinito”, Il Ristorante San Giacomo propone la “Cena d’avvento e di vigilia”, una serata per recuperare e rievocare le antiche ricette di monasteri e conventi tipiche del periodo dell’Avvento, il periodo dell’anno liturgico tra la fine di novembre e le prime tre settimane di dicembre che prepara
spiritualmente le feste di Natale.
In questo clima che portava direttamente alla festosa attesa della vigilia, i pasti quotidiani attingevano molto alla sobrietà all’orto, per la preparazione di minestre e zuppe e poco alla dispensa, utilizzando umili provviste di pesce conservato ad arricchire appena le pietanze.
Ma nella sera del 24 dicembre e nelle piccole sospensioni delle festività dell’Immacolata e della Venuta, qualche dolce severo privo di uova e grasso, arricchito da vino e da tanta frutta era lecito, oltre a qualche aroma goloso. Nel punteggiare questi piatti della memoria i
brevi racconti tratti da due libri che verranno presentati in serata. Dalle case delle Campagne è ispirato “Il Sillabario del Tempo” di “Guglielmina Rogante” e dai riflettori dei monasteri le narrazioni de “Le feste dello spirito” di Tommaso Lucchetti.
La cena si sviluppa partendo dalla zuppa di pane del venerdì (dal monastero dei camaldolesi di San Giovanni Evangelista a Pratovecchio), segue la pasta con la mollica (dal Monastero delle Carmelitane Scalze di San Giovanni a Noto), la minestra alla napoletana (dal Monastero Delle Clarisse di Santa Chiara a Filottrano). Tra i secondi il baccalà del Barone (dal Monastero Delle Clarisse di Santa Lucia e di San Giovanni Evangelista a Leonessa), la parmigiana di Gobbi (dal Monastero Delle Clarisse di Santa Maria Maddalena a Serra dei Conti) e i broccoli stufati (dal Monastero Delle Clarisse di Santa Chiara a Grottaglie). Si conclude con il frustingo di Natale (dal Monastero delle domenicane di Santa Caterina a Ripatransone) e la torta di frutti nel vino (dal Monastero Delle Clarisse di Santa Maria Maddalena a Serra dei Conti).