Sabato 30 giugno l’inaugurazione
CINGOLI (MC) – Sabato 30 giugno sarà ufficialmente inaugurato il viadotto che collega Moscosi a Castreccioni, sulla diga di Cingoli. Si tratta della prima grande opera realizzata nel post sisma, un lavoro imponente visto che il viadotto è lungo 440 metri e conta 14 campate, con 13 pile (di cui 11 in acqua alla quota di massimo invaso). I giorni scorsi sono stati completati i lavori di messa in sicurezza, che sono stati diretti e coordinati per gli aspetti della sicurezza dal Consorzio di bonifica delle Marche. Gli interventi di carattere strutturale hanno attuato il consolidamento delle spalle, delle pile e dell’impalcato del ponte. E’ stata fatta anche la sostituzione degli apparecchi d’appoggio con i nuovi isolatori sismici, così come il ripristino delle velette e la sostituzione della barriera a bordo ponte. L’importo finale dei lavori è di 3.100.000 euro, per un costo complessivo dell’opera di 4.600.000 euro circa (compresa Iva e spese tecniche) che rientrano nel programma d’intervento dell’Anas e della Protezione civile regionale per l’emergenza sisma 2016.
“È la prima grande opera post sisma di tutte le quattro egioni terremotate che si ripristina – afferma il presidente della regione Marche Luca Ceriscioli – ponte riaperto parzialmente un anno dopo il terremoto e che oggi riapre nella sua completezza. Oggi si chiude un percorso concreto di un pezzo di ricostruzione che dà a tutti il messaggio positivo che impegnandosi e lavorando insieme, è possibile raggiungere l’obiettivo di restituire alla comunità quelle che sono le sue infrastrutture più importanti per dare speranza ai nostri cittadini per restituire loro una vita normale, consentendo di ripristinare la viabilità in un’area ferita dal terremoto. Un intervento possibile grazie ai fondi stanziati lo scorso anno dal governo. Un ringraziamento va all’Anas e al consorzio di bonifica che ha realizzato i lavori“.
“Sono state fasi lavorative molto delicate e complesse – spiega l’assessore alla protezione civile Angelo Sciapichetti – con il consolidamento delle pile in acqua attraverso l’utilizzo di un pontone e la realizzazione dei traversi degli impalcati con i ponteggi sui pulvini “calati” dall’alto con l’utilizzo del By-bridge. Molto “delicata e curata” anche la fase di sollevamento del ponte per la sostituzione degli isolatori sismici dopo il recente crollo del cavalcavia dell’autostrada sull’A14. Si è trattato di lavorazioni particolarmente specialistiche sia dal punto di vista strutturale sia della sicurezza, che ha richiesto una verifica continua durante la fase esecutiva“.