ANCONA – Sempre più persone decidono di spostarsi in città con mezzi non inquinanti: in bicicletta o e-bike, con i mezzi pubblici a trazione elettrica, compresi i treni urbani o anche a piedi.
È quanto emerge da “Le città elettriche”, il primo rapporto sulle mobilità a emissioni zero in Italia, realizzato da Legambiente in collaborazione con MotusE (associazione per la mobilità elettrica) e presentato questa mattina a ExpoMove, la fiera sulla mobilità elettrica e sostenibile in corso alla Fortezza da Basso di Firenze, nell’ambito del convegno Mobilità elettrica nei comuni italiani, realizzato insieme a Anci e Rai Pubblica Utilità.
Il rapporto analizza i dati dei 104 capoluoghi italiani attraverso diversi indicatori: dalla disponibilità di mezzi elettrici, all’inquinamento, al tasso di motorizzazione, alla presenza di piste ciclabili, al modal share, realizzando una prima mappatura sull’offerta di mobilità a zero emissioni su tutto il territorio nazionale. Nello specifico, lo studio di Legambiente riesce a stimare e definire l’accessibilità, da parte dei cittadini a questi servizi, come la quota degli spostamenti con il mezzo pubblico o con servizi di sharing mobility.
Le Marche si collocano al 13° posto nella classifica nazionale, con 104 infrastrutture per le automobili e ricariche veloci (nel 2018 erano 40) e 37 per le due ruote e ricariche lente (nel 2018 erano 8). Nonostante i numeri siano decisamente incoraggianti e si noti un netto miglioramento, la strada da fare è ancora molto lunga.
Ecco i dati specifici di ogni città capoluogo:
Pesaro. L’accessibilità ai servizi per la città di Rossini raggiunge il 35% e gli spostamenti a zero emissioni (elettrici, bici, a piedi) rappresentano il 39%. Numeri decisamente incoraggianti. Grazie a ad ambiziose politiche locali e agli strumenti che ne conseguono, Pesaro svetta nella classifica dei capoluoghi per quanto riguarda la mobilità a zero emissioni. L’idea di una Bicipolitana, l’assimilazione di una infrastruttura specialistica in un ambito collettivo e condiviso, dotata di identità e segnaletica proprie del trasporto pubblico locale – con linee, fermate, collegamenti etc. – ha fatto sì, infatti, che a Pesaro il 29% dei cittadini usino la bicicletta per i loro spostamenti quotidiani e per il tempo libero, otto volte in più della media nazionale. Il 7% dei cittadini, inoltre, utilizza il trasporto pubblico locale e l’11% su muove a piedi (dati comune 2013). Il restante 53% utilizza, invece, la propria auto. Il numero di autoveicoli, comunque, risulta elevato se rapportato al numero di abitanti (63/100 ab) e sono davvero pochi i mezzi di TPL (10 ogni 100 abitanti).
Ancona: la città capoluogo mostra una certa incertezza nell’utilizzo di mobilità alternativa e presenta un numero di autoveicoli elevato rapportato al numero di abitanti (61/100 ab). Sono poche, infatti, le isole pedonali, appena 0,18 (m²/ab), e non va meglio per quanto riguarda i percorsi ciclabili: 1,37 (m/100 ab). Positivo, invece, il dato del capoluogo di regione per l’alto utilizzo da parte dei cittadini del trasporto pubblico locale, con una media di 108 viaggi per abitante all’anno, dato che fa ben sperare per un ulteriore sviluppo futuro della mobilità urbana più rispettosa dell’ambiente e della salute. I mezzi di TPL, inoltre, sono 36 ogni 100 abitanti, di più rispetto alle altre città marchigiane prese in considerazione dal Rapporto.
Nel Rapporto non sono presenti dati specifici sulla mobilità elettrica.
Macerata: anche nella città dello Sferisterio il numero di autoveicoli, rapportato al numero di abitanti, è elevato (67/100 ab) e bisognerebbe implementare ulteriormente i percorsi ciclabili (1,41 m/100 ab) e le piste ciclabili (5,3 km totali). I mezzi di TPL, inoltre, sono appena 22 ogni 100 abitanti. Va sottolineato, in positivo, il progetto di installazione da parte del comune di 22 nuove stazioni di ricarica per auto e veicoli elettrici. Un ulteriore strumento per favorire l’utilizzo di energia sostenibile e a zero emissioni.
Nel Rapporto non sono presenti dati specifici sulla mobilità elettrica.
Ad Ascoli Piceno, invece, le piste ciclabili sono poche e a singhiozzo, solo 0,8 km, e i percorsi ciclabili sono 1,51 (m/100 ab). Il numero di autoveicoli, inoltre, risulta essere elevato rapportato al numero di abitanti (68/100 ab) e il numero di vetture per il TPL sono solo 23 ogni 100 abitanti.
Se si considera il dato sull’incidentalità stradale, il quadro è piuttosto preoccupante e sottolinea quanto si debba ancora investire nel settore della mobilità alternativa: 1,23 morti ogni 10.000 abitanti e 80,8 feriti ogni 10mila abitanti. Nel Rapporto non sono presenti dati specifici sulla mobilità elettrica.
«La sfida del clima è la più urgente, globale e difficile che abbiamo davanti per salvare il Pianeta – sottolinea Francesca Pulcini, presidente di Legambiente Marche – Ma rappresenta anche un’occasione unica per costruire concretamente una mobilità a emissioni zero, attraverso politiche capaci di riuscire a far crescere gli spostamenti in bici, a piedi, il trasporto pubblico e la mobilità elettrica. Per questo è fondamentale che, a livello locale, Amministrazioni, cittadini e associazioni si attivino per ricondurre alla minoranza gli spostamenti con il motore a combustione privato e si mobilitino per lavorare insieme alla costruzione di città migliori e più desiderabili. Chiediamo, dunque, a tutti gli enti locali di promuovere politiche capaci di favorire l’innovazione, la sostenibilità e la rigenerazione urbana. Il cambiamento deve partire da una nuova mobilità pubblica: più piste e percorsi ciclabili, isole pedonali e un aumento dei mezzi di TPL, per ottenere una reale riduzione dell’inquinamento atmosferico”.
Il rapporto completo è disponibile su www.legambiente.it.