SAN BENEDETTO DEL TRONTO – L’arte superba, misteriosa e affascinante di un grande marchigiano come Osvaldo Licini con le sue trasfigurazioni dei paesaggi di casa nostra, quella altrettanto intrigante di un “vicino di casa” come Walter Gasperoni che, dalla sua San Marino, scorge e interpreta figure e profili ugualmente familiari. Sullo sfondo, presente in ogni opera, la poetica e la personalità di Giacomo Leopardi, il grande marchigiano che ha ispirato entrambi gli artisti con la sua raffigurazione poeticamente sublime proprio del paesaggio marchigiano.
La mostra “Zone del Vedere” è il grande appuntamento con l’arte dell’estate di San Benedetto del Tronto, e non a caso ad essa è dedicato il periodo centrale del calendario espositivo della Palazzina Azzurra. Inaugurazione sabato 8 agosto alle ore 19. Orario: 18-24 (tutti i giorni, lunedì escluso).
“Oh bel paese da li dolci colli” esclamava, riferendosi alle sue Marche, commosso e ammirato Cecco d’Ascoli al secolo Francesco Stabili, il più irto e scontroso figlio dei colli marchigiani, finito sul rogo a Firenze, nel 1327, per eresia. Sono i colli (per l’esattezza il Monte San Vicino) che Osvaldo Licini vedeva dalla finestra del suo studio di Monte Vidon Corrado, i colli più aspri che vede Walter Gasperoni dalla sua San Marino, i colli più dolci che vedeva dalla finestra del suo studio a Recanati Giacomo Leopardi. Ed è alla poetica di Leopardi che si ispirava Licini ed è alla poetica di Licini e Leopardi che si ispira Gasperoni.
Diverse sono le “zone del vedere”, diversi sono gli stili espressivi, diverse le tecniche, unico il risultato: la poesia. Se Licini è l’artista del lirismo astratto, Gasperoni è l’artista del lirismo narrante. Se Licini racconta di Amalassunte ed Angeli Ribelli, Gasperoni è l’io narrante che affabula. Le opere di Licini vivranno fino al 2 settembre in simbiosi con quelle del maestro Gasperoni.