Da domenica 8 al 22 dicembre, a palazzo Ducale ,nella sala Laurana l’esposizione di trofei e fotografie che raccontano la storia del pilota pesarese
PESARO – Saranno oggetto di una mostra i trofei e cimeli del campione pesarese di moto e auto Dorino Serafini, recuperati dal museo Morbidelli di Pesaro. L’esposizione verrà inaugurata domenica 8 dicembre, alle 16 e sarà aperta al pubblico fino al 22 dicembre 2019, a Palazzo Ducale di Pesaro (sala Laurana, piazza del Popolo) in attesa di collocarli in un nuovo museo della città. La mostra sarà ad ingresso libero dalle 17 alle 20, sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20.
“La mostra si inserisce in un periodo strategico, quello natalizio– afferma il vicesindaco Daniele Vimini –. Dietro a questa piccola impresa c’è pensiero e passione. Una storia di appassionati che sanno appassionare. Anche se non ci saranno libri in vendita, i documenti e gli aneddoti sapranno catturare l’attenzione da parte di tutta la città”.
“Sappiamo quanto non è facile realizzare una mostra, quanto tempo ci vuole e conosciamo la difficoltà nel scegliere i pezzi migliori da esporre – così l’assessore allo Spor Mila Della Dora –. Sarà una mostra riservata non solo alla città ma a tutti quelli che decideranno di venire a Pesaro. L’amministrazione comunale la valorizzerà il più possibile. Le moto e i motori sono due elementi che ci hanno da sempre caratterizzato e vogliamo che continuino a farlo”.
L’iniziativa nasce dall’idea di Autoclub Storico Pesaro “Dorino Serafini” in collaborazione all’Associazione Terra Piloti e Motori e Regione Marche.
Così anche il presidente dell’Autoclub Storico Pesaro “Dorino Serafini” Carlo Tamburini: “Ci siamo impegnati non poco per creare un corridoio di trofei e fotografie che raccontasse la storia di Dorino Serafini. Ci fa piacere farla conoscere alla città, specialmente ai giovani”.
La mostra si inserisce anche nelle celebrazioni per il novantesimo anniversario della Scuderia Ferrari (1929-2019).
“E’ difficile ricreare la vita di un grande campione, ma noi ci abbiamo provato – afferma il socio fondatore dell’Autoclub Storico Pesaro, autore della biografia di Dorino Serafini e dei testi della mostra Franco Andreatini -. Alla mostra anche gigantografie con pannelli 70×100 cm”.
Presente alla conferenza anche il presidente di Terra di Piloti e Motori Alberto Paccapelo: “La mostra rientra negli scopi della nostra associazione, quello di far conoscere la cultura motoristica di cui è imperniata la nostra Provincia e la nostra Regione. Abbiamo dato il nostro contributo finanziario così come faremo per altre iniziative che stiamo portando avanti”.
Il Club ha già presentato una domanda formale al Comune di Pesaro per ottenere una sede in comodato d’uso. Il Comune di Pesaro ha dato vita recentemente ad una Associazione denominata Terra di piloti e di motori e dunque ci sono tutte le premesse per una buona riuscita dell’iniziativa.
“Ci auguriamo che tutto quello che verrà esposto in questi quindici giorni possa trovare a breve un sito fisico permanente”, conclude Il vicepresidente dell’Autoclub Storico Pesaro Danilo Crescentini.
La storia
Le note vicissitudini legate alla chiusura del museo di Giancarlo Morbidelli di Pesaro hanno colpito profondamente tutti gli appassionati del settore. Alla fine degli anni Novanta il campione Dorino Serafini (1909-2000) decise di affidare in comodato d’uso tutti i suoi trofei, conquistati in moto ed in auto (dal 1930 al 1951), al museo Morbidelli, con il patto che gli fosse dedicata una sala per I’esposizione. Così è stato. Ad inaugurarla furono chiamati i soci dell’Auto Club Storico Pesaro “Dorino Serafini”. Dopo la definitiva chiusura del museo con una delicata opera di mediazione, la presidenza del sodalizio ha ricevuto in custodia dagli eredi Serafini tutto il materiale esposto ed ha subito pensato di organizzare una mostra nel luogo più prestigioso della città: sarà infatti la sala Laurana del cinquecentesco palazzo ducale, sede della Prefettura di Pesaro e Urbino, ad ospitare i cimeli e le foto del due volte campione italiano con la MM. 175 cc. (1933) cc. e con la Bianchi 500 cc. (1936).
La carriera motociclistica culminerà tre anni più tardi con la conquista del campionato europeo (equivalente dell’attuaIe mondiale) con la poderosa Gilera 500 cc 4 cilindri. Nel secondo dopoguerra il pilota pesarese si cimenta con le quattro ruote con Cisitalia, Frazer Nash, Maserati, Osca MT 4. Nel biennio 1950/’51 sarà pilota ufficiale della Scuderia Ferrari affiancando Alberto Ascari e Gigi Villoresi al debutto nel primo campionato di F.1. Tante vittorie e prestigiosi piazzamenti ai Grand Prix in Europa e in Sud America compreso il G.P. dedicato ad Evita Peron net 1950. Un terribile incidente occorsogli alla Mille Miglia dell’anno successivo, dove era dato tra i favoriti, dopo il secondo posto alle spalle del conte Giannino Marzotto ottenuto nell’edizione del ’50, ha posto fine alla sua carriera. Serafini ricoprirà per sempre un posto di tutto rispetto tra i “campioni dell’ardimento e della legge” come lo aveva definito in una lettera inviatagli dal giornalista Gianni Brera dopo I’incidente e pubblicata nel volume che ripercorre Ie tappe della carriera di Dorino Serafini. II giornalista e scrittore pesarese Franco Andreatini, autore della biografia, era legato da affetto filiale a Serafini, lo ha accompagnato per dieci anni ad ogni rievocazione in Italia e all’estero. Le frequentazioni gli hanno permesso di fissare su carta aneddoti e testimonianze dei tanti colleghi piloti di quel periodo: da Juan Manuel Fangio ai fratelli Marzotto. A questo proposito rimane indimenticabile la prefazione e la presentazione del libro da parte del conte Giannino Marzotto, amico personale di Dorino e suo compagno di squadra alla Mille Miglia. II volume, pubblicato nel 1997, è ormai introvabile e si sta pensando ad una ristampa. L’Autoclub Storico Pesaro “Dorino Serafini” si è sempre adoperato per onorarne la memoria e, tra le varie iniziative, si è fatto promotore dell’intitolazione di una via cittadina nel 2009 in occasione del centenario della nascita.