San Severino, “Scherza coi fanti e lascia stare i Santi” di Luca Maria Cristini

200


La Mostra di fotografie nella Pinacoteca “P. Tacchi-Venturi”  sarà inaugurata domani

SAN SEVERINO MARCHE – Presso la Pinacoteca “P. Tacchi-Venturi, in via Salimbeni 39, a San Severino Marche dal 21 dicembre 2019 al 20 gennaio 2020 si terrà la mostra di fotografie “Scherza coi fanti e lascia stare i Santi” di Luca Maria Cristini.Ingresso libero.

Il programma dell’evento prevede:

Sabato 21 dicembre, ore 11.00 – taglio del nastro
Venerdì 27 dicembre, ore 17.30 – “Si può scherzare coi Santi”? Presentazione del catalogo  Hexagon Edizioni con l’intervento di Maria Francesca Alfonsi, giornalista Rai e Alberto Pellegrino, sociologo e critico fotografico.

Perché la Mostra?

Lo spiega Luca Maria Cristini:
“La fretta di agire in situazioni di pericolo di crollo, con la minaccia di repliche sismiche anche significative, il costante sottofondo di quei sordi boati che si avvertono solo nelle zone vicine alle faglie, mi ha regalato istantanee talvolta sfocate, mosse o con entrambi i problemi; tuttavia ognuna di queste, che ho scelto con il fondamentale supporto di Alberto Pellegrino, sembra trasmetterci un sentimento vivo”.

“A proposito del titolo della mostra  “Scherza coi fanti e lascia stare i santi”, -aggiunge Cristini- mi auguro che esso non venga ritenuto irriguardoso: l’ho volutamente scelto per esprimere un contrappunto rispetto a quella malinconia, quel disorientamento e quello stupore che ognuno di quei santi-fanti umanamente sembra volerci testimoniare. Alcune immagini le ho scelte per realizzare anche una piccola mostra: vorrei possa essere una semplice testimonianza delle rovine che questo cataclisma ha lasciato dietro di sé”.

 Alberto Pellegrino, sociologo e critico fotografico, nel saggio sul valore della religiosità popolare contenuto nel catalogo scrive: “Esse tuttavia, oltre una loro dignità formale, acquistano il sapore e il valore di una testimonianza riguardante un patrimonio di arte popolare sopravvissuto al dramma del sisma. Queste immagini riescono a trasmettere anche una serie di stati d’animo e di sentimenti che colgono l’osservatore posto di fronte a queste statue, le quali non sono più le protagoniste di un culto popolare, ma sono le testimoni mute di una tragedia che ha sconvolto intere comunità colpite non solo negli affetti familiari, nelle memorie e nelle loro dimore, ma nel loro patrimonio religioso contenuto”.
Questi simulacri si animano fino a sembrare umani, scendendo forzatamente dagli altari cui sono consacrati, per trasmetterci le paure, il dolore, la perplessità che possono provare dei semplici “fanti” in quelle situazioni critiche.
Nell’introduzione al catalogo, la giornalista Rai Maria Francesca Alfonsi ha scritto: “Cristini – come suo carattere – sceglie la serietà ironica e sapiente di “Scherza coi fanti e lascia stare i Santi” anche in quelle immagini che sono lì a ricordarci – con quelli sguardi clementi – che abbiamo poco tempo ancora per non disperdere definitivamente la superba memoria: non solo la grande arte, ma anche la lunghissima pratica democratica, poiché su questi monti nacque anzitempo l’idea d’Europa. Poco tempo contro l’umana indifferenza. E si sa, senza la memoria non si costruisce il futuro.