“In un periodo non facile ci vuole coraggio per portare avanti manifestazioni nel rispetto delle normative sanitarie. Il Giro si è superato”
OFFIDA – Non si è ancora spento l’eco del successo del Giro delle Marche in Rosa che ha tenuto alto l’interesse del movimento femminile nazionale e internazionale nei giorni 4, 5 e 6 settembre scorsi con della tre giorni di gare a Recanati, Loreto e Offida.
Il comitato regionale FCI Marche, nella persona del presidente Lino Secchi e unitamente tutto il direttivo, ha fatto pervenire agli organizzatori di Born to Win e Sca Offida il ringraziamento generale per l’organizzazione di un evento giunto solo alla terza edizione in prossimità del Giro Rosa e del Mondiale di Imola.
“In un periodo non facile in tutti i settori ci vuole coraggio per portare avanti manifestazioni nel rispetto delle normative sanitarie. Il Giro delle Marche in Rosa si è superato alla grande diventando il simbolo della ripartenza del nostro movimento regionale nonostante le complicazioni a livello organizzativo. Un appuntamento premiato dalla cospicua adesione tra junior ed élite in vista del Giro Rosa. È un’altra conferma che la nostra regione è sempre più incisiva quando si parla di ciclismo soprattutto al femminile dove continuiamo la tradizione e sulla quale il comitato regionale è stato in prima fila a fianco degli organizzatori con un contributo per la realizzazione di questa edizione” ha dichiarato Lino Secchi, presidente regionale FCI Marche.
È stato un Giro delle Marche dai forti riflessi marchigiani: in primis con le atlete che hanno partecipato (degne di nota le ottime performances di Alice Palazzi tra le élite e di Giorgia Simoni tra le juniores nella top 10 delle loro rispettive categorie) ma anche con l’impegno nel dietro le quinte dei tanti volontari che hanno contribuito a vario titolo al successo della manifestazione, senza dimenticare la commissione giudici di gara presieduta da Emanuele Senzacqua che ha operato in tutte e tre le giornate di corsa nel segno della ordinaria amministrazione con quattro giudici marchigiani.