CUPRA MARITTIMA – La Galleria Marconi di Cupra Marittima presenta il quinto appuntamento della rassegna ‘Cosa c’è di nuovo oggi?’: “L’essenziale è invisibile agli occhi”, mostra personale di Giovanni Alfano. La mostra curata da Valentina Falcioni, autrice anche del testo critico, è organizzata da Galleria Marconi e Marche Centro d’Arte ed è l’Anteprima dell’Expo di arte contemporanea 2016 di MCdA.
“L’essenziale è invisibile agli occhi” è, come detto, il quinto appuntamento della rassegna ‘Cosa c’è di nuovo oggi?’ che accompagnerà la Galleria Marconi durante la stagione espositiva 2015/2016. La Galleria Marconi si trova in corso Vittorio Emanuele II n° 70 a Cupra Marittima. La personale di Giovanni Alfano potrà essere visitata fino al 28 maggio con i seguenti orari: lunedì-sabato 16,30-19,30.
Presentando la personale, la curatrice Valentina Falcioni scrive: “«Ecco il mio segreto. È molto semplice: non si vede bene che col cuore. L’essenziale è invisibile agli occhi», disse la volpe al piccolo principe e le opere di Giovanni Alfano evocano proprio il concetto espresso da Antoine de Saint-Exupéry. Su spazi lattescenti o fuligginosi un cono di luce guida progressivamente l’attenzione dell’osservatore verso la scena centrale, dove emergono bambini, giovani e anziani immortalati in un momento determinante della loro esistenza. […] Tutti i protagonisti non solo coprono il viso con i propri palmi, ma stanno per attraversare una tappa evolutiva, un incisivo evento transizionale. I lavori di Alfano ricordano che il termine mistero sia in greco che in latino deriva dal verbo chiudere e veniva utilizzato per far riferimento a quei riti esoterici in cui la prima fase era caratterizzata proprio dalla myesis. In diverse tradizioni antiche, infatti, gli iniziati venivano bendati con un velo che impediva loro di vedere. Questo veniva rimosso solo al culmine del rituale, quando l’adepto aveva compiuto il passaggio mistico che comportava il conseguimento del grado di epopteia, l’accesso a un nuovo livello di consapevolezza, il salto dalla cecità alla chiara visione della verità che corona l’universo sacro”.