AMANDOLA (FM) – Si svolgerà ad Amandola, al bordo del lago di San Ruffino, il 17-18-19 agosto 2022, la Festa in onore di San Ruffino, evento popolare e tradizionale, atteso ogni anno con trepidazione e partecipazione, che accoglie molti turisti da tutta la Provincia di Fermo e non solo ed è motivo e luogo di ritrovo dei molti amandolesi che nel corso degli anni e per varie motivazioni si sono dovuti trasferire da Amandola
Nessuno sa bene da quanti anni l’evento si rinnova, di sicuro le edizioni sono molteplici, forse addirittura dai primi del ‘900. Fatto sta che la Festa fa parte del patrimonio sociale e culturale dell’intera area montana.
La Festa è in onore di San Ruffino, il Santo bambino protettore di queste zone, a partire dagli anni intorno al 1200.
La festa riprende dopo le sospensioni dovute alla pandemia e dopo che l’Abbazia, tra le prime opere riparate nel territorio di Amandola dai danni del terremoto, è stata riaperta al culto.
La Festa organizzata dal locale “Comitato di San Ruffino”, con la partecipazione del Comune di Amandola e della Pro Loco, la Festa si svolge in tre giorni e nel suo programma prevede anche la tradizionale Fiera di merci varie.
NOTIZIE SULL’ABBAZIA
L’abbazia si trova a 6 km ad est dal centro di Amandola, comune situato nei Monti Sibillini, lungo la fertile vallata del fiume Tenna.
Nei primi documenti l’Abbazia è menzionata con il nome di San Vitale; il nome di San Ruffino fu aggiunto in un secondo momento. Fu costruita per volontà del Vescovo di Fermo e dei nobili di Smerillo e Monte Passillo con il fine di mettere in atto la riforma monastica sostenuta da San Romualdo, promotore della Congregazione camaldolese e San Pier Damiani, teologo e Vescovo italiano.
Notevole era il prestigio dell’abbazia benedettina idove spesso fecero sosta gli esponenti della famiglia Da Varano. Fino al 1274 ebbe giurisdizione su diverse chiese dei dintorni, finché nel 1495 venne data in commenda ad un abate esterno all’Ordine benedettino.
L’Abbazia è di antica fondazione su un locus di preesistenze romane, l’alzato e la cripta sono databili tra l’XI-XII sec. Sul lato sud si trovano il convento a due piani che racchiude al suo interno un cortile centrale e la grande torre campanaria quadrangolare edificata nel XIII sec. che collega il convento con l’edificio religioso.
La chiesa ha struttura basilicale con presbiterio rialzato sopra la cripta, è a tre navate, suddivise da pilastri e con copertura in capriate. Le pareti del presbiterio sono arricchite da due affreschi del XIV e del XV secolo. La cripta, ripartita in cinque navate da colonne non molto alte con capitelli abbelliti da semplici decorazioni a foglia, conserva l’altare con le reliquie di San Ruffino.
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