Il viaggio nel mondo della luna con l’opera rock di Micha van Hoecke andrà in scena allo Sferisterio.Protagonisti i Pink Floyd Legend e la Compagnia Daniele Cipriani
MACERATA – Sabato 7 settembre 2019,alle ore 21.00 all’Arena Sferisterio ,in Via Santa Maria della Porta 65, a Macerata andrà in scena “SHINE. Pink Floyd Moon”, il nuovo lavoro del celebre coreografo/regista russo belga Micha van Hoecke sulle indimenticabili canzoni della band inglese, eseguite dal vivo dai Pink Floyd Legend. Lo spettacolo, con un cast complessivo di una trentina di componenti è prodotto da Daniele Cipriani Entertainment e Menti Associate di Gilda Petronelli, in coproduzione con Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi.
Nel 50° anniversario dell’allunaggio a passi di danza la rock opera SHINE Pink Floyd Moon ci trasporta nel “mondo della luna”, in quella luna che da sempre è associata all’interiorità dell’essere umano, alla sua anima, alla sua immaginazione. E talvolta anche alla sua follia.
Dopo il successo di pubblico e critica in occasione della prima mondiale tenutasi recentemente al Ravenna Festival, con spettatori in visibilio e applausi a scena aperta, è in corso la tournée di SHINE Pink Floyd Moon, opera rock di Micha van Hoecke creata sulle canzoni della leggendaria band inglese ed eseguite dal vivo dai Pink Floyd Legend – che è attesa il 7 settembre all’Arena Sferisterio di Macerata.
È la musica dei Pink Floyd, dunque, ad aver ispirato questo lavoro monumentale al celebre coreografo/regista russo-belga. Non solo queste indimenticabili canzoni senza tempo, ponte tra rock e musica classica, sono la colonna sonora dei suoi anni giovanili, ma si tratta di “una musica che ha un’anima e che, nell’immaginario collettivo, è legata alla giovinezza interiore di tutti noi”, sottolinea Micha.
Punto di partenza nella creazione di SHINE Pink Floyd Moon è il celeberrimo brano Shine on You Crazy Diamond in cui i quattro Pink Floyd – al secolo Roger Waters, Nick Mason, Richard Wright e David Gilmour – rendevano omaggio al loro compagno Syd Barrett che si era perso nelle regioni sconosciute della “luna”, intesa come malattia mentale. In SHINE Pink Floyd Moon, Syd è interpretato da Denys Ganio, già étoile del Balletto di Marsiglia ed interprete dal famoso Pink Floyd Ballet di Roland Petit, balletto cult che debuttò nel 1973, in piena epoca pop, con la band inglese che suonava dal vivo.
Un filo sottile lega il passato al presente. Non a caso, Syd/Ganio ha un alter ego giovane e guizzante, il ballerino Mattia Tortora, affiancato dai solisti e corpo di ballo Compagnia Daniele Cipriani, mentre il sound psichedelico – ipnotico, in qualche maniera astrale – e le liriche ammalianti dei Pink Floyd sono oggi interpretate (sempre dal vivo) dall’acclamata band italiana Pink Floyd Legend (direttore musicale Fabio Castaldi). Musicisti, vocalist, ballerini intrecciano sapientemente le loro arti in palcoscenico sicché lo spettatore ha realmente l’impressione (prendendo in prestito una massima di Micha van Hoecke) che “il canto è una danza che si sente e la danza è un canto che si vede”. L’interazione tra gli artisti in scena è totale.
A mezzo secolo dall’allunaggio “fisico”, dunque, un sapiente gioco di luci, laser e videoproiezioni trasforma lo spazio scenico di SHINE Pink Floyd Moon in una surreale luna abitata da personaggi come il “doppio” di Syd, una specie di Pierrot Lunaire, l’essere crepuscolare che catturò la fantasia di Arnold Schönberg. Visioni oniriche che s’incrociano per creare mondi siderali, eppure molto vicini… perché dentro di noi. SHINE è davvero un viaggio nel mondo della luna interiore dell’essere umano: non solo (o forse non più) luogo di follia e senno smarrito, bensì simbolo della poesia, della fantasia, della vita stessa.
“È la mia autobiografia che racconta anche la vita di ogni uomo”, ci spiega ancora Micha van Hoecke, regista oltreché coreografo di SHINE Pink Floyd Moon “la storia delle nostre vite che procedono a cicli, con un movimento circolare come quello della musica e della danza delle stelle, della rotazione della luna: un moto scandito da un continuo processo di nascita-morte-rinascita.” E aggiunge: “La vita non è altro che la stoffa dei sogni di cui scriveva Shakespeare, una stoffa che viene continuamente ordita, tramata, disfatta e ritessuta. SHINE è un lavoro intriso di speranza, in cui la fantasia diventa l’arma per combattere il materialismo che imperversa, il potere e le brame che incombono oggi.”
Biglietti da 25 euro.