Nella sede della Soprintendenza archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ancona e Pesaro e Urbino, presentato l’accordo per la valorizzazione e apertura al pubblico della chiesa di Santa Maria di Portonovo
ANCONA – La Chiesa di Santa Maria di Portonovo sarà di nuovo visitabile dal primo luglio grazie a un accordo, per la fruizione e la valorizzazione, siglato oggi dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ancona e Pesaro e Urbino, da Regione Marche e dalla Presidenza Regionale FAI Marche. La Chiesa di Santa Maria di Portonovo verrà aperta alle visite, a contributo volontario, dal giovedì alla domenica, dalle ore 17:00 alle 19:30 nei mesi di luglio e agosto, mentre, a partire dal mese di settembre, sarà visitabile dal venerdì alla domenica, con il medesimo orario.
“Restituiamo alla fruibilità dei turisti e degli stessi marchigiani una delle perle del nostro territorio – ha affermato il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli – Oggi suggelliamo una collaborazione tra istituzioni e associazionismo per superare una carenza del nostro diffusissimo patrimonio artistico e culturale, che molto spesso resta non fruibile proprio per la sua enorme diffusione. Le Marche sono una regione per gran parte pesantemente ferita dal sisma, che ha sofferto tanto, ma che si sta rialzando, riscoprendosi bella e attrattiva. Credo che queste collaborazioni, allora, possano diventare l’elemento dirimente per far crescere non solo l’economia del nostro territorio, ma anche la consapevolezza rispetto a quanto di bello e importante abbiamo da offrire, anche nei luoghi che si stanno rialzando. Ci impegneremo attivamente a garantire e a realizzare il progetto di valorizzazione di questo monumento di assoluta rilevanza e che ha suscitato l’interesse di molti media, sia a livello nazionale che internazionale”.
Soddisfazione da parte della presidente Regionale FAI Marche, Alessandra Stipa. «L’importanza della Chiesa di Santa Maria di Portonovo è evidente a tutti: radicata nel cuore degli abitanti del Conero, fulcro delle visite nel Parco, da bene fortemente identitario per la comunità dorica e monumento di riconosciuto valore storico e artistico, diviene oggi anche occasione di incremento dell’offerta turistico-culturale con potenziali benefici per i tanti operatori del territorio. In tanti ci hanno chiesto di aprire pro tempore la chiesa, e siamo grati alla soprintendente Cecilia Carlorosi per essersi rivolta a noi affidandoci la chiesa con fiducia. Apriremo grazie alla Delegazione FAI di Ancona, guidata da Manuela Panini, alla delegata Manuela Manzotti, al Gruppo FAI Giovani di Ancona, guidato da Elisa Flamini, e alle guide di Federagit che racconteranno la chiesa e il suo passato, anche in inglese e tedesco, offrendo una visita di grande qualità. Accanto ai volontari del FAI, infatti, che accoglieranno il pubblico, saranno le guide professionali a svolgere le visite, grazie a un apposito contributo stanziato dalla Regione Marche a copertura delle spese vive dell’apertura, per cui ringraziamo il presidente Francesco Acquaroli; ci hanno assicurato la loro disponibilità anche giovani laureati in Beni Culturali”.
L’amore e l’attenzione di tanti cittadini e istituzioni per questo gioiello incastonato nel verde del Parco del Conero non sono mancati in questi anni: la Soprintendenza non ha smesso di cercare partner che l’aiutassero a valorizzare e a tenere aperta la chiesa; il FAI già dal 2013 al 2016 si era occupato della sua valorizzazione e in seguito fu Italia Nostra, vincitrice del bando emesso dalla Soprintendenza, ad aprirla alle visite. Oggi, andato deserto l’ultimo bando e in attesa della riorganizzazione in tal senso, il FAI Marche si è mosso di nuovo, e in nome di un accordo con le istituzioni pubbliche locali ne garantirà l’apertura per un anno.
Anche il presidente nazionale del FAI, Marco Magnifico, ha voluto sottolineare in un messaggio il generoso sforzo della delegazione FAI in risposta a una sollecitazione provenuta direttamente dal ministero della Cultura: “I volontari del FAI giungono in soccorso, a garantire temporaneamente l’apertura di questa bella chiesa, che merita di essere valorizzata permanentemente; speriamo che così sarà in futuro, ma nel frattempo abbiamo risposto a un’emergenza, a una sollecitazione giunta dalla Soprintendenza locale, e anche direttamente dal sottosegretario di Stato del Ministero della Cultura, Vittorio Sgarbi. Siamo lieti di offrire qui, come in altri casi, il nostro contributo, in nome dello spirito di sussidiarietà che anima la missione del FAI. La società civile e le istituzioni, insieme, unite, collaborano per una causa comune, per valorizzare Santa Maria di Portonovo: un bene pubblico, un piccolo tesoro che tutti meritano di conoscere e visitare”.
La soprintendente Arch. Cecilia Carlorosi si dichiara “pienamente soddisfatta di questo accordo fortemente voluto dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Ancona e Pesaro e Urbino, che permetterà di valorizzare al meglio uno dei monumenti romanici più importanti delle regione; una chiesa, di proprietà demaniale e in consegna alla Soprintendenza, su cui il nostro Ufficio da diversi decenni investe risorse professionali e finanziarie per tutelare, conservare e valorizzare al meglio il monumento: per parlare dei tempi più recenti nel corso del 2021-2022 sono stati realizzati importanti interventi di restauro sui paramenti lapidei interni ed esterni supportati da approfondite analisi petrografiche, oltre a lavori di sistemazione degli infissi e rinnovo degli arredi; nel 2023 i lavori riprenderanno sia per completare il restauro dei paramenti esterni, sia con interventi sul prezioso pavimento originario in cotto e arenaria sia sull’area archeologica.”
Grazie anche al Consorzio della Baia di Portonovo che, con la sua collaborazione operativa, contribuisce alla riapertura della Chiesa di Santa Maria di Portonovo.
Grazie anche al Consorzio della Baia di Portonovo che, con la sua collaborazione operativa, contribuisce alla riapertura della Chiesa di Santa Maria di Portonovo.