Dalla pittura concettuale e dalle frequentazioni romane con Gino De Dominicis, Man Ray, Enzo Cucchi e Pio Monti; da Achille Bonito Oliva, che ne scrisse una recensione sul Corriere della Sera; dalla copertina di una sua opera sulla rivista Flasch Art, Sirio Bellucci torna alla natia Belvedere di Fabriano a riscoprire il mondo delle origini. E cambia anche il modo di fare arte.
Così l’esposizione di via Matteotti 31/a esprime questi due ambiti dell’artista. Curata da Francesco Maria Orsolini, amico di Bellucci, la mostra è realizzata grazie ai prestiti del Trust Sirio Bellucci di Fabriano e di alcuni collezionisti anconetani.
Aperta fino al 17 febbraio 2024 da mercoledì a sabato ore 17-19,30. Ingresso libero.
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