I progetti e le iniziative del Comune di Ancona in rete con le associazioni, dal 25 novembre fino al 10 dicembre, Giornata internazionale dei Diritti Umani
ANCONA – In Ancona hanno preso il via le iniziative per la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, promosse e coordinate dall’Amministrazione comunale, assessorato Pari Opportunità, con la collaborazione dell’assessorato alla Partecipazione Democratica in merito ad un evento specifico, lo spettacolo teatrale “L’Amore non uccide” che sarà in scena domani mercoledì 24 novembre al Ridotto delle Muse ore 21,00: un evento/spettacolo tra musica e parole che affronta l’argomento sul femminicidio in modo inedito. Ingresso gratuito, i posti si prenotano attraverso la piattaforma Eventbrite.
La sera di giovedì 25 novembre – Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne – comincerà la terza edizione della rassegna cinematografica sulla condizione femminile “Donna= sostantivo femminile plurale” organizzata dal Comune al Ridotto del Teatro delle Muse con ingresso libero, e prenotazione obbligatoria sulla piattaforma Eventbrite. Si tratta di 2 anteprime nazionali e della pellicola vincitrice del Leone D’oro alla 78esima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Tutte pellicole dirette da registe, una delle quali, l’afghana Sahraa Karimi, è nota a livello internazionale per le sue battaglie per l’emancipazione delle donne nel suo Paese al centro della gravissima crisi che conosciamo.
25/11: Beginning (Georgia- Francia 2020) regia di Dea Kulumbegashvili
8/12: La scelta di Anne -miglior film e Venezia (Francia 2021) regia di Audrey Diwan
10/12: Hava Maryam Ayesha (Francuia 2019) regia di Sahraa Karimi
Inizio proiezioni ore 20:30. Iniziativa in collaborazione con Forum delle Donne, associazioni Donne e Giustizia, Lilith, Marcheteatro.
Da ieri, 22 novembre e e fino al 30 la facciata del Teatro delle Muse si illumina di colore arancio in adesione a Orange the world, progetto delle Nazioni Unite.
E sempre da ieri, fino al 26 novembre all’Informagiovani sono esposte le “Coperte rosse” del progetto “Il filo che unisce” frutto dell’impegno di Terza Via – l’associazione che da anni promuove ogni giorno 8 del mese un corteo/fiaccolata/ sit in per tenere alta l’attenzione sul dramma dei femminicidi e non solo- che ha coinvolto molte associazione e gruppi di donne e singole cittadine in nome della lotta alla violenza di genere.
Domani, 24 novembre, partirà la campagna di informazione e sensibilizzazione sulla violenza di genere che attraverso affissioni di manifesti, riporta frasi apparentemente innocue ma che in realtà mascherano comportamenti manipolatori e forme di controllo psicologico sulla partner e che caratterizzano spesso la quotidianità di molte relazioni. Manifesti davanti ai quali riflettere e porsi delle domande rispetto alla disparità relazionale, che può diventare sempre più nociva.
Gli altri progetti ed eventi sono:
il punto informativo “Voce di Donna” che sarà allestito nel pomeriggio di sabato 27 novembre in piazza Roma, a cura del Centro Antiviolenza e della Croce Rossa Italiana;
il progetto Le scuole contro la violenza di genere in corso in queste settimane, che prevede una fitta serie di incontri e laboratori negli istituti scolastici di istruzione superiore di Ancona condotti da professioniste esperte, promosso dal Forum delle Donne in collaborazione con il Comune- assessorato P.O., associazione Donne e Giustizia e Amnesty circoscrizione Marche, che ha messo a disposizione la mostra di denuncia sul tema dello stupro;
Attenti al lupo! Concorso a premi rivolto alle scuole primarie e secondarie dell’Ambito Territoriale Sociale 11 – Comuni di Ancona, Jesi, Fabriano, Falconara, Senigallia e Osimo sul tema della differenza di genere, contro la discriminazione e per una cultura di parità e
un corso di formazione a operatori e operatrici sanitari/e.
“Dopo lo stop dovuto all’emergenza pandemica nel 2020 – ha dichiarato l’assessore Emma Capogrossi- quest’anno si sente l’urgenza di ritrovarsi in presenza con tutte le associazioni che negli anni hanno dato il loro contributo nella rete antiviolenza cittadina, insieme alle istituzioni, e di stimolare l’attenzione della pubblica opinione sulla violenza di genere nelle sue molteplici forme, soffermandoci in particolare su quella psicologica, la più difficile da riconoscere da parte delle vittime e della società tutta. La rete cittadina negli anni si è impegnata costantemente, sul fronte dell’ ascolto, del supporto psicologico e legale, dell’accoglienza con le strutture di primo e di secondo livello, per non lasciare sola la donna, singola con figli, nell’emergenza ma anche nell’avvio di un nuovo percorso di vita in sicurezza e autonomia economica, tuttavia è evidente che l’opera di informazione e sensibilizzazione soprattutto con le giovani generazioni – dalle quali arrivano segnali preoccupanti- necessita di essere rafforzata con la collaborazione di tutti”.
Negli ultimi venti mesi a seguito dei lockdown e delle misure restrittive che hanno costretto all’interno delle mura domestiche, migliaia di donne, ragazze e bambine a stretto contatto con uomini maltrattanti, si è registrato nel Paese e nel mondo un aumento degli abusi fisici e psicologi . Soprattutto nelle famiglie in cui si sono registrate crisi economiche e lavorative, i fenomeni di abuso e controllo coatto sono aumentati.
Nel 2020, spiega il Ministero della Salute, le chiamate al 1522 (*) sono aumentate del 79,5% rispetto al 2019, sia per telefono, sia via chat (+71%). ll boom di chiamate si è avuto a partire da fine marzo 2020, in piena emergenza Covid-19, con picchi ad aprile (+176,9% rispetto allo stesso mese del 2019) e a maggio (+182,2 rispetto a maggio 2019).
Nelle MARCHE nei primi sei mesi del 2021 il totale delle chiamate da parte delle vittime è stato di 176. Nel 2020 complessivamente erano state 301. Nei dodici mesi del 2019 il numero era di 185 . E’ evidente quanto la pandemia abbia influito su questa situazione.
“Stazionario nella sua persistenza ad Ancona – ha spiegato la presidente della associazione Donne e Giustizia, avvocato Roberta Montenovo che gestisce il Centro Antiviolenza di Ancona nella sua persistenza, il numero delle donne che si sono rivolte al Centro Antiviolenza gestito dall’associazione Donne e Giustizia. Ogni anno le donne che si rivolgono al CAV per chiedere aiuto sono media 130/140. Negli ultimi anni, compreso il periodo di pandemia, il numero è stato costante: 2019 in totale 139 2020 in totale 133 2021 al 12.11 114 (alla stessa data del 2020 erano 119).
Violenze denunciate ma più spesso taciute per timore delle conseguenze o per una pluralità di ragioni, psicologiche, socioculturali ed economiche che spesso condizionano le donne nella scelta di denunciare le violenze.
Parallelamente nel 2020- 2021 si è registrata nel nostro Paese una drammatica crescita degli omicidi di genere, i femminicidi, uno ogni 3 giorni, raddoppiati rispetto al 2019 che a volte sono costati la vita anche ad altri componenti presenti del nucleo familiare, figli in primis.