ANCONA – Antonia Arslan l’autrice del bestseller “ La masseria delle allodole” che nel 2004 ha fatto conoscere al mondo il genocidio degli Armeni – dal quale i fratelli Taviani hanno tratto l’omonimo film- e di altri romanzi e saggi, quali “La strada di Smirne” e “La collana dalle perle di legno” sarà ad Ancona il 6 e il 7 marzo prossimi.
Su invito della comunità ebraica incontrerà la cittadinanza mercoledì 6 marzo alle 18, 15 al Ridotto del Teatro delle Muse per una conversazione sull’eredità ebraica e su quella armena, sulle tragedie, le rinascite e le speranze tra le coste mediterranee e mediorientali, fino al nostro Paese, con un sguardo alla contemporaneità. A dialogare con la prof. Arslan, di origine armena e già docente di Letteratura italiana contemporanea, il giornalista Cristiano Bendin e, inoltre, Vittorio Bendaud della Comunità Ebraica di Ancona.
La mattina seguente, giovedì 7 marzo, accompagnata dall’assessore alla Cultura Paolo Marasca ed altri rappresentanti delle istituzioni, la scrittrice visiterà la chiesa di San Gregorio Illuminatore (o degli Armeni) recentemente riaperta dopo quasi mezzo secolo, con la mostra Terre in Movimento, dedicata al sisma marchigiano. Una occasione per confrontarsi con una preziosa e autorevole testimone su una pagina della storia controversa e terribile , tuttora negata da diversi Paesi.
Antonia Arslan è divenuta in Italia e in Europa, assieme al compianto Charles Aznavour, la voce dell’Armenia e della Diaspora armena, spendendosi per la causa del suo popolo. Parimenti, la Arslan è nel mondo oggi un’ambasciatrice della cultura italiana e della nostra letteratura.
Cristiana d’Oriente e intrisa di cultura italiana (e veneta), per ragioni biografiche, affettive e culturali è strettamente legata al mondo ebraico, peninsulare e internazionale, ed impegnata nel dialogo ebraico-cristiano. Ricordiamo la sinergia intellettuale con l’insigne rabbino e studioso Giuseppe Laras.
Letterata ‘a maturazione lenta’, come ama definirsi, si spende da anni per la causa dei cristiani d’Oriente e contro l’antisemitismo. Nella sua missione di ‘cantastorie’, Antonia Arslan continua a scoprire e diffondere tesori della letteratura italiana e di quella armena, con particolare sensibilità verso il femminile e le tradizioni popolari.
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