Ancona

Ancona, “Let’s Talk Meningite”: il 17 settembre al Teatro delle Muse

L’incontro è finalizzato alla prevenzione della meningite da meningococco. Gli esperti spiegheranno ai partecipanti come limitare i rischi

ANCONA – Rispetto ad altre malattie infettive prevenibili, la meningite da meningococco è rara. In media, in Italia, ogni anno colpisce circa 1000 persone. Ma purtroppo è particolarmente frequente nell’infanzia, soprattutto ma non solo nel primo anno di vita visto che ci sono molti casi anche nei bambini in età scolare. La prevenzione oggi è possibile: esistono vaccini mirati, recentemente si è reso disponibile il vaccino anche per il meningococco B, ed è giusto saperlo e confrontarsi. La Regione Marche, peraltro, fa una chiara e unica proposta per i genitori che intendono proteggere i loro figli: oltre ad offrire il vaccino contro il meningococco B gratuitamente ai bambini nel primo anno di vita, la Regione, unico esempio in Italia, offre infatti il vaccino gratuitamente anche ai bambini nati negli anni 2014, 2015 e 2016 appartententi a famiglie esenti per reddito. Alle stesse classi di età, che non rientrano però nell’esenzione per reddito, il vaccino viene offerto in copagamento con un contributo da parte della famiglia.
Ciò che conta, comunque, è conoscere il nemico. Per questo il Comitato Nazionale contro la Meningite invita chi vuole saperne di più all’incontro aperto al pubblico: “Let’s Talk Meningite”, in programma il 17 settembre prossimo alle ore 18 presso il Ridotto del Teatro delle Musa di Piazza della Repubblica ad Ancona. L’incontro, che si propone di svelare quanto ancora non si conosce su questa infezione e sulle possibilità di prevenirla, vedrà la partecipazione di Amelia Vitiello, Presidente Comitato Nazionale contro la Meningite, Daniel Fiacchini Dirigente Medico Servizio Igiene e Sanità Pubblica Dipartimento Prevenzione Fabriano ASUR Marche AV2 , Arcangela Guerrieri Pediatra di Libera Scelta, Segretario OMCEO Marche, Lucia Di Furia Direttrice Servizio Salute Regione Marche e Fabio Filippetti Dirigente Prevenzione e Promozione della Salute Regione Marche.
Per tutti i partecipanti ci sarà l’occasione di ascoltare quanto oggi la scienza sa sull’infezione, sulle possibilità di prevenirla e sulle cure, oltre che di porre tutte le domande per comprendere e scegliere al meglio come comportarsi in senso profilattico. Purtroppo infatti su questa infezione non esiste ancora un’adeguata conoscenza da parte delle mamme e dei papà italiani: secondo una recente ricerca condotta da Ipsos, infatti, il 41% dei genitori non si considera sufficientemente informato sulla meningite.
“Da 11 anni, purtroppo, non ho più la possibilità di abbracciare mia figlia, di coccolarla, vederla crescere, vederla cadere, di vederla sbagliare, perché la meningite me l’ha portata via in dieci ore – spiega Amelia Vitiello. Racconto la mia storia, non senza dolore, perché se undici anni fa non era possibile preservare Alessia, mia figlia, dalla meningite contro il meningococco B i genitori di oggi hanno questa possibilità di prevenzione, che io non ho avuto. Per questo, parlando con le mamme e i papà (e non solo con loro) con iniziative come questa, vogliamo diffondere questa cultura”.
Il termine meningite, che tanta paura mette nelle persona, caratterizza qualsiasi infezione delle meningi, le membrane che proteggono il sistema nervoso centrale. La meningite da meningococco in particolare è causata da un batterio a forme di chicco di caffè, chiamato Neisseria meningitidis. Il batterio è presente in circa il 10 per cento delle persone, nelle alte vie respiratorie, all’interno della gola e del naso. Si trasmette per via aerea da portatori asintomatici attraverso il contatto diretto prolungato, soprattutto in ambienti affollati e può penetrare nelle vie respiratorie di altre persone. La malattia si presenta spesso con segni aspecifici, come la febbre alta.

Possono comparire febbre, cefalea, rigidità della nuca e vomito oltre a macchie sulla pelle, presenti in tre malati su quattro. Il decorso può essere estremamente rapido, tanto da condurre a morte anche in poche ore. Oggi i vaccini sono in grado di prevenire l’infezione nei confronti dei ceppi più diffusi di meningococco. Esistono vaccini monovalenti e vaccini quadrivalente nei confronti dei meningococchi C, A, W, Y ed è da poco disponibile il vaccino per il meningococco B. I casi si concentrano soprattutto tra i bambini molto piccoli, più o meno fino ai 5 anni, oppure negli adolescenti, specie dopo soggiorno in ambienti affollati. In queste due fasce d’età in cui la vaccinazione è fortemente raccomandata, oltre ovviamente che nelle persone che presentano specifiche patologie. Il trattamento va mirato in base alle condizioni dei pazienti ed è complesso in caso di sepsi a rapida evoluzione. Il ricovero in ospedale e il trattamento antibiotico sono fondamentali, oltre ai supporti sintomatologici: l’antibiotico si usa anche per la profilassi dei contatti, come familiari o amici.
Le cifre da conoscere
La malattia meningococcica è una patologia improvvisa potenzialmente fatale in 24-48 ora.
Più di uno su dieci tra chi ne è colpito può morire.
In Europa il Meningococco B causa circa l’85 per cento dei casi di malattia invasiva da meningococco nei bambini piccoli.
Più di 1 bambino su 10 sopravvissuto all’infezione da Meningococco B soffre della perdita di un arto o di disabilità neurologica.
Più di 1 bambino su 3 sopravvissuto all’infezione da Meningococco B presenta altre problematiche cognitive, fisiche e psicologiche.
Chi sopravvive può avere impatti a lungo termine in termini di educazione e di lavoro.

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Redazione

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