L’aria frizzante e chiara di Dicembre, l’agre per le vie, i fumi dai camini, le luci nella notte, l’attesa di una speranza che il mondo ha perduto, il Natale alle porte, il cuore che vuole accogliere, la sensibilità che s’incrina e desidera, la magia che non tarderà. I ciclamini rossi, viola, bianchi e rossi sui davanzali, le ghirlande a festa con abeti neve e palline colorate. La Santa Casa di Loreto che arriva portata dagli Angeli la notte tra il 9 e 10 Dicembre sul colle poco distante da Ancona e si celebra nella sua grandezza. Il tempo d’Avvento che si schiude alla Venuta, spalanca le porte silenzioso alla Nascita con la lettera maiuscola, il cammino, il nostro percorso fino la grotta a Betlemme in Giudea vicino Gerusalemme a sud della Galilea, da Nazareth. Un viaggio esistenziale che ci porta lontano, che ci porta al centro del battito, ci scava, ci raccoglie, ci fa cogliere tanto di noi se lo permettiamo. Ci fa luce e mette in ombra illusioni e menzogne. Queste settimane siano conforto, cotone che lenisce, pulisce, balsamo che profuma, aria che riscalda, siano tutto ciò che possa riempirci di contenuto, siano dono.
Non capiremo mai abbastanza i misteri che ci abbracciano e accadono, le tracce su cui muoviamo i passi ma sia ora il tempo della dolcezza, della pazienza, della perseveranza, dell’amore, sia oggi per il presente e arco per il futuro tempo di docilità alla voce che tra tutte non fa rumore ma è potente ed eterna.
Le campane suonano alle 6 la mattina, al rischiarare del giorno, all’alba per la Santa Messa in San Giacomo e in tutte le chiese di Medjugorje. Suonano e il popolo accorre. Grazie per questa fede ardente Maria, grazie perché un giorno potremmo leggere la storia diversamente con la speranza che sempre non si deturpi.
Buon tempo di Avvento a tutti uniti in un corale gioioso cordone di preghiera.
Monica