testo e foto di Monica Baldini
Le fonti da cui è possibile risalire alla ricostruzione della vita del Beato si rifanno a Fra Bartolomeo da Pisa suo contemporaneo (morto nel 1399) che nell’opera, “De Conformitate vitae B. Francisci ad vitam D.N.J.C” evidenziava l’aspetto penitenziale del giovane francescano sottolineando che si nutrisse solo di erbe e frutti della terra senza mangiare per nulla pane e carne e che dopo la morte il suo sepolcro divenne meta continua di pellegrinaggi e molti miracoli avvennero per sua intercessione.
Leonardo da Utino, nella sua opera “Sermones Aurei” del 1480 citava il beato tra i “santissimi” della Provincia minoritica delle Marche. Pietro Ridolfi da Tossignano parlò nella sua “Historiarum Seraphicae Religionis” del pentimento e della scelta di entrare nell’Ordine di San Francesco proprio per far penitenza. Francesco Gonzaga nel suo “De Origine Seraphicae Religionis” del 1587 e Fra Mariano da Firenze nel suo “Compendium Ordinis F.F. Minorum” rimandarono invece con brevi accenni al beato.
Luca Wadding (1588-1657) nel 1600 scriveva gli Annales e riportava un’ampia traccia tramite fonti a lui pervenute contestualmente. Ci sono poi scritti a nome di Francesco Verdeselli. Come riportò Antonio Maria Bonucci: “Come il nostro Beato era di indole assai buona, e niente inclinato a far male a veruno, sentì tanto rammarico per questo sinistro avvenimento benché da Lui né procurato né voluto, che determinò volerne fare condegna penitenza” e pure Francesco Verdeselli scrisse che il Beato “volendo fare dell’errore penitenza, si ritirò nella Religione del nostro Padre S. Francesco, tenendo vita asprissima in quella”.
E di quella ferita morì, gli si aprì infatti una piaga alla gamba destra dalla quale non guarì più. Luca Wadding scrisse: “Narrano che morisse di mezza età, per quella ferita, volontariamente ricevuta: per lenire quei dolori i frati usavano diversi unguenti e medicine”. Morì nel 1394 “famoso per virtù e miracoli”, come riportò Luca Wadding, il quale specificò anche: “Fu sepolto nel Convento di Scotaneto, ossia di Monte Baroccio, Diocesi di Pesaro, nella fossa comune dei frati ma per l’aumentare dei miracoli, e per il felice spuntare di un giglio, il corpo fu riesumato e posto in un luogo più degno. Ora giace in un bel deposito di marmo istoriato, a sinistra di chi entra, presso l’Altare della Natività della Vergine”.
I pellegrini che si raccolgono al Santuario sono tutt’oggi numerosissimi soprattutto nel mese che vede la celebrazione della sua festa, il 14 agosto, per la quale intervengono le figure istituzionali e le forze dell’ordine per garantire l’ordine e l’assistenza. Attualmente il complesso architettonico del santuario è costituito dalla Chiesa, dal Convento e dal Chiostro con un quadriportico ad archi a tutto sesto di notevole interesse.
Dall’interno del chiostro si accede poi alla Pinacoteca, dove sono conservati autentici capolavori. Nella chiesa, entrando ci si trova dinanzi a un grande Crocifisso del 1300 posto al di sopra dell’altare dove dal petto di Cristo squarciato zampilla un fiotto di sangue che va a fecondare la terra e raffigura la sorgente della vita. E’ dinanzi a questa croce che il Beato Sante si è prostrato a chiedere perdono. Si tratta dell’icona della veglia notturna passata dal giovane in cerca di penitenza e di redenzione e come lui anche i frati del passato e del presente possono immergersi dinanzi a questa raffigurazione nell’amore di Cristo per partecipare alla redenzione.
Il materiale prevalente all’interno della chiesa è il legno scuro e semplice che ricrea un ambiente tipicamente umile e povero francescano. Soltanto nel 1908, dopo la soppressione napoleonica del 1810 e sabauda del 1862, i frati poterono tornare nel Convento per farne un importante centro di attività religiosa e sociale.
Il convento fu il primo fondato dai Francescani nella diocesi di Pesaro; pare che sia stato lo stesso San Francesco a mandare un gruppetto di frati per fondare la chiesa eretta nel 1223 quando San Francesco era ancora in vita. Solo duecento anni dopo, nel 1423, assunse la denominazione di Beato Sante per i meriti acquisiti dal converso minore Giansante.
Il Santuario del Beato Sante è oggetto di visite continue da parte dei pellegrini e abitanti dei borghi attigui e resta un luogo di grande riposo spirituale e meditativo rispetto alla civiltà frenetica. Bellissima a tal proposito e del tutto realistica è la poesia di Antonio Talamonti dedicata al santuario, in cui si riverbera il dolce sentire dello stare nel luogo in cui il Beato ha sparso opere di redenzione e miracoli.
“Il santuario del Beato Sante è posto in un luogo ameno
e delizioso nella vaghezza dei colori,
nello splendore della luce, nel fascino dell’incanto.
Il suo vasto e magnifico panorama
nei sereni tramonti della primavera
è verde e maestoso per il verde gaio
delle varie colline e dell’ampie pianure,
per il cielo purissimo che dal tenue celestino
va digradando al pallido argento
fino a confondersi con il vivo azzurro del mare:
mentre i contorni dei monti si dileguano nel roso
e nella porpora del sole morente.
E’ una visione che ci rapisce
e trasporta nelle più alte regioni dello spirito
dove non giungono i rumori del mondo”.
Risate e riflessioni inaugurano la stagione teatrale del Teatro Nicola degli Angeli domenica, 9 febbraio…
Per celebrare la storia del Carnevale più dolce d’Italia, tra magia e spettacolo,…
GROTTAMMARE - Ritorna la “Notte degli Innamorati” con la musica d’autore al Teatro delle Energie,…
TOLENTINO - Continua l’impegno della Compagnia di Tolentino sul fronte prevenzione e repressione dei reati…
Un archivio della tradizione culinaria per raccogliere i patti tipici dei nostri territori…
TOLENTINO - Domenica 16 febbraio 2025, alle ore 18.00, al Politeama di Tolentino, Giorgio Pasotti …
Nel centenario della nascita del grande tenore ascolano il 5 febbraio al Teatro Filarmonici si…
Nell’Aula Magna dell’Università Politecnica delle Marche torna la grande musica con il…
FERMO E PROVINCIA - Nei giorni scorsi, nel corso di specifici servizi di controllo del…
Il concerto live andrà in scena al Teatro Panettone, domenica 9 febbraio, con i Dadfunk…
CALDAROLA - Continua l’impegno della Compagnia Carabinieri di Tolentino sul fronte prevenzione e repressione dei…
MONTEPRANDONE - Domenica 9 febbraio 2025, a Centobuchi di Monteprandone si terrà la Maratonina di…
L'Opinionista © since 2008 - Marche News 24 supplemento a L'Opinionista Giornale Online
n. reg. Trib. Pescara n.08/08 - Iscrizione al ROC n°17982 - p.iva 01873660680 a cura di A. Gulizia
Contatti - Archivio - Privacy Policy - Policy Cookie
SOCIAL: Facebook - X