La Stazione di Caldarola ha così individuato gli autori di due truffe, deferiti all’esito delle indagini all’Autorità Giudiziaria. Il mese scorso un cittadino ultrasettantenne, aveva messo in vendita degli pneumatici usati su un sito on – line per un importo di qualche centinaio di euro. Un giovane ha risposto all’annuncio fingendosi interessato all’acquisto; seguito contatti telefonici, ha quindi convinto la vittima a recarsi presso uno sportello postale, con la scusa di verificare che fosse andato a buon fine l’accreditamento del denaro per il pagamento della merce.
Giunto sul posto il denunciante è stato indotto, dalle pressanti e ingannevoli indicazioni telefoniche, a effettuare più bonifici istantanei in favore dell’autore della truffa per una somma complessiva di euro 1.175. I carabinieri, mediante riscontri presso istituti di credito, analisi dei tabulati telefonici e visione delle immagini dei sistemi di videosorveglianza presso ATM, sono riusciti a raccogliere elementi di colpevolezza a carico di un ventitreenne, marocchino di origine, residente in Veneto, quale autore della truffa e dei prelievi di denaro, prontamente effettuati non appena la somma di denaro della vittima, era confluita sul conto a lui intestato.
Nel mese di novembre una donna era stata invece truffata mediante il meccanismo del cosiddetto phishing, tipo di frode ideata allo scopo di rubare informazioni sensibili come numeri di carta di credito e password. Contattata telefonicamente mediante Voip, apparentemente dal numero del centralino della banca di fiducia, la signora è stata convinta e indotta dal falso funzionario a cambiare le credenziali del proprio conto; l’autore del reato, impossessatosi così dei dati del conto e della password, ha eseguito un bonifico istantaneo di circa 17.000 euro su un conto a lui intestato.
Dai riscontri effettuati presso istituti di credito e mediante analisi dei tabulati telefonici, i militari hanno individuato un venticinquenne, egiziano di origine, residente in provincia di Frosinone, con precedenti specifici. Ulteriori elementi sono stati acquisiti dai Carabinieri grazie alla visione delle immagini dei sistemi di videosorveglianza posti nei pressi di sei ATM a Roma, dove il giovane ha effettuato i prelievi della somma ottenuta dalla vittima con l’inganno.
Le informazioni sono state fornite nel rispetto dei diritti delle persone indagate, da ritenersi presunte innocenti in considerazione delle rispettive fasi del procedimento – indagini preliminari – fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile, ed al fine di assicurare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.
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