Le celebrazioni del 25 Aprile prenderanno il via alle ore 10:30 a San Germano, nel rispetto delle disposizioni previste per il lutto nazionale proclamato a seguito della scomparsa di Papa Francesco. In questa occasione si terrà la tradizionale deposizione della corona d’alloro presso la Lapide dei Caduti, un gesto simbolico, ma ricco di significato. A seguire, alle ore 10:45, il corteo si sposterà in Piazza Roma per rendere omaggio al Monumento ai Caduti per la Patria, situato in via Marinelli, con una seconda deposizione della corona.
Le cerimonie saranno accompagnate dalle note solenni del Complesso Bandistico “Città di Camerano”, che scandirà i momenti più significativi della commemorazione. Alla manifestazione parteciperanno anche la Sezione ANPI Conero Numana-Camerano-Sirolo e l’Associazione Nazionale Carabinieri – Sezione Riviera del Conero.
“Il 25 aprile – dichiara il Sindaco di Camerano, Oriano Mercante – non è solo una data storica, ma un momento fondativo della nostra identità democratica. Ottant’anni fa, donne e uomini, partigiani, lavoratori, studenti, operai e contadini si sollevarono contro l’oppressione fascista e l’occupazione nazista, restituendo al nostro Paese la libertà e gettando le basi della Repubblica. A loro dobbiamo non solo gratitudine, ma anche continuità: è nostro dovere trasformare la memoria in azione concreta, contro ogni forma di fascismo, razzismo, intolleranza, disuguaglianza e sfruttamento. Il 25 aprile è un patto che si rinnova: con la storia, con la Costituzione, con le nuove generazioni”.
In un contesto globale segnato da fenomeni di radicalizzazione, il significato della Liberazione si rivela oggi più attuale che mai. Abbiamo ancora la fortuna e l’onore di ascoltare le voci di alcuni testimoni diretti di quella stagione storica: le loro parole rappresentano un monito, ma anche un’eredità viva. Il loro coraggio, la loro scelta di “stare dalla parte giusta” durante la Seconda guerra mondiale, ci ricordano che ogni epoca impone scelte consapevoli e richiede impegno civile.
Ottant’anni dopo, il valore della Liberazione continua a parlarci con forza. Non esiste un destino già scritto: esiste un futuro da costruire, passo dopo passo, come fecero allora le truppe cobelligeranti e partigiani di ogni fazione. La loro fu una scelta collettiva. Oggi, la nostra arma più potente è la Costituzione: un orizzonte di diritti e responsabilità che parla di pace, lavoro, giustizia e uguaglianza. Conoscere, comprendere, scegliere: questo è il compito di ogni cittadino consapevole. Ed è l’antidoto più efficace contro ogni autoritarismo.
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