CAMERINO – Ieri,26 novembre 2018,presso l’Auditorium Benedetto XIII, si è tenuto l’evento per l’inaugurazione del 683mo anno accademico dell’Università di Camerino , che si è aperto con gli indirizzi di saluto del Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, del Sindaco della Città di Camerino Gianluca Pasqui, del Presidente del Consiglio degli studenti Riccardo Cellocco, del Rappresentante del personale tecnico e amministrativo Stefano Burotti, del Rappresentante del personale docente e ricercatore Barbara Re, del Direttore Generale Unicam Vincenzo Tedesco.
“Carissime studentesse e carissimi studenti, permettetemi di concludere questo mio intervento con un pensiero rivolto a voi, con le parole del filosofo e dottore della Chiesa, Sant’Agostino d’Ippona: “Noi viviamo in contemporanea tre tempi: il presente del passato, che è la storia; il presente del presente, che è la visione; il presente del futuro che è l’attesa”. Come Universitas abbiamo il grande compito di alimentare questa vostra attesa, contribuendo a formare le vostre menti, mostrandovi il percorso più congeniale ai vostri talenti, sostanziando la grande opportunità di poter vivere in un’Europa libera e unita, come cittadine e cittadini europei, colmando la vostra sete di conoscenza, perché “(…)tutte le cose sono belle in sé, e più belle ancora diventano quando l’uomo le apprende.
La conoscenza è vita con le ali”. Vivete questa opportunità come ricchezza, come valore aggiunto. Siate costruttori di legami e reti, di rapporti ed armonia, di pace e sviluppo. Abbiate cura di questi anni, perché non li potrete rivivere ed entreranno a far parte di quel bagaglio di ricordi cui attingerete, per superare momenti di difficoltà o per godere appieno dei successi. A noi rimane il privilegio di essere stati parte della vostra vita, pur se per un breve tratto, di aver vissuto con voi questi giorni e di aver contribuito a renderli fondamentali per il vostro domani. Entrando a far parte della nostra comunità universitaria ci consegnate con fiducia la vostra attesa e noi, ogni giorno ci impegniamo a renderla concreto presente”: con questa certezza e con grande emozione, il rettore Claudio Pettinari ha dichiarato aperto il 683mo anno accademico dell’Università di Camerino.
“L’Università di Camerino rappresenta la forza di un territorio, di persone che hanno saputo reagire alla violenza della calamità naturale che ha ferito la città, l’Università, l’Italia Centrale. Quando c’è la forza e la volontà ci si può rialzare, come dimostrato dal caloroso appaluso a conclusione del discorso del Rettore” – ha affermato il Presidente Tajani.
“Senza dei sogni da realizzare, non si possono superare le difficoltà. Tutto ciò che avete dentro, ragazzi, la vostra formazione, il vostro bagaglio culturale, che acquisite anche in questa Università, così aperta al mondo, non ve lo toglierà mai nessuno. Non rinunciate mai quindi a realizzare i vostri sogni. Ognuno di voi è determinante per mandare avanti questa Europa. Vale la pena battersi per cambiarla. Non rinunciate alla vostra identità, alla storia e alla civiltà perché è quello che ci permette di andare avanti”.
“Gli studenti di questo Ateneo non hanno mai mollato anche nei momenti più difficili. Si sono adattati prima nei container e poi in altre strutture di maggior qualità, ma non hanno mai abbandonato il territorio e per questo va un plauso per il grande segno di vicinanza straordinaria. Giorno dopo giorno, anno dopo anno stiamo costruendo insieme le risposte necessarie per la comunità. Tutte le linee strategiche che la Regione ha attivato in questi ultimi due anni hanno visto come prime protagoniste le Università, in particolar modo quella di Camerino.
Occorre superare le difficoltà e vedere passo dopo passo recuperate quelle presenze e quelle attività che ci garantiranno il futuro. L’Europa ci è vicina – lo dimostra anche la presenza oggi qui del Presidente Tajani – e bisogna ridare alle imprese del territorio strumenti per il rilancio e la rinascita. Tutto questo lo abbiamo inserito nel Piano strategico che a fine anno vedrà la sua approvazione per poi avere un confronto con il Governo nazionale. Occorre un rilancio delle infrastrutture e sostegno all’economia al fine di dare ai comuni più colpiti misure come le zone franche urbane, necessarie per dare alle imprese capacità di reagire alle difficoltà”.
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