CAMERINO – Nonostante le agevolazioni stabilite con la delibera 252/2017, che esenta i terremotati con casa inagibile (e quindi anche chi oggi abita nelle Soluzioni abitative di emergenza) dal pagamento dell’attivazione e dei costi fissi delle bollette (acqua, luce e gas) per tre anni dal giorno del sisma, in alcune delle S.a.e. è stata interrotta l’erogazione del gas metano da parte di Eni Gas e Luce.
Questo si è verificato dopo che la ditta aveva inviato le bollette ai terremotati senza applicare le agevolazioni, calcolando tutte le spese. Chi si è visto recapitare le bollette sbagliate, ha provveduto immediatamente ad inviare una lettera di reclamo per ricalcolare i giusti importi, dopo aver contattato Eni e aver fatto presente l’errore, ed essere stata invitata a non pagare le bollette in attesa della correzione. Nonostante questo, Eni ha prima inviato una diffida di pagamento ai terremotati, e poi ha provveduto a staccare le forniture del gas metano dalle casette.
Per questo in mattinata, il sindaco di Camerino, Gianluca Pasqui, ha prontamente inviato una lettera a Eni Gas e Luce (fornitore del servizio) e a ItalGas (proprietario della rete), e contestualmente alla Procura della Repubblica, alla Regione Marche e alla Protezione civile nazionale e regionale.
“Si intimano gli enti in indirizzo a ripristinare immediatamente l’erogazione del servizio – questo il testo della lettera inviata – in quanto gli allacci, in regime di emergenza post sisma, sono gratuiti per cui tale interruzione non appare giustificata. Si invita la Procura della Repubblica a verificare se vi siano estremi di reato per interruzione di pubblico servizio