Dal secolo di San Francesco, la TURBA è una rappresentazione che rievoca nelle forme del teatro popolare-religioso la Passione, Morte e Risurrezione di Cristo. Essa si svolge ogni anno la sera del Venerdì Santo ed è realizzata dall’associazione culturale la Turba, dall’Amministrazione comunale e dalla Parrocchia.
Per alcuni giorni il paese di Cantiano si trasformerà. Nei pressi dei giardini pubblici verrà allestito il Cenacolo luogo deputato all’istituzione dell’Eucaristia, ma anche del tradimento e della cattura del Cristo. Nell’ampia Piazza Luceoli verranno innalzate le imponenti scenografie che rappresentano il Tempio dei Sacerdoti, il Pretorio romano e la Reggia di Erode; essi sono il palcoscenico sul quale centinaia di persone fanno la loro comparsa ed interpretano con devozione popolare le scene del processo e della condanna. L’ultima scena, la salita al Golgota, sfrutta al meglio la morfologia del territorio, in questo caso la collina sopra il paese con i ruderi della rocca medievale; qui avviene l’epilogo scandito da una processione di più di 250 figuranti, illuminata da centinaia di torce che rischiarano il buio della notte fino all’annuncio della risurrezione.
Appuntamento inedito per quest’anno la realizzazione, sabato 1° aprile, di una Processione Storica con la presenza di numerosi personaggi dell’Antico Testamento e altri legati alle vicende terrene di Gesù. A questo evento nuovo, parteciperanno anche alcune confraternite delle vicine città di Cagli, Gubbio e Pergola a ricordare la solidarietà ricevuta dalle popolazioni vicine nei giorni susseguenti la tragica alluvione, ma anche come elemento aggregativo di un territorio dal punto di vista culturale.
La “Visita alle 7 Chiese”: ecco come, da secoli, inizia il Venerdì Santo a Cantiano
Cantiano, centro storico, ore 5,00 del mattino. E’ ancora notte quando un gruppo di ragazzi insonnoliti percorre le vie del paese con l’intento, sempre riuscito, di dare la sveglia a quanti sono intenzionati a partecipare alla Visita alle Sette Chiese (detta anche Giro delle sette Chiese) e indirettamente un po’ a tutti.
Allo scopo viene utilizzato uno strumento conosciuto in gergo col nome di battistrangola. Una tavola di duro legno sulla quale è inserita, da ciascun lato, una maniglia in ferro che, libera di ruotare, colpisce piastre di ferro producendo un gran fracasso. Così inizia a Cantiano la lunga giornata del Venerdì santo.
Una sveglia insolita questa, che segue un sonno nervoso e preoccupato. Ce n’è per tutti: dal parroco a cui attende una giornata faticosa tra funzioni e processioni, all’Amministrazione pubblica perché vuoi o non vuoi Cantiano si riempirà come al solito di tanta gente per assistere alla “Turba”, dalla casalinga intenta a preparare le prelibatezze del periodo (cresce, ciambelle, pasta e ceci, ecc.) a tutti i “turbanti” che di preoccupazioni e pensieri ne hanno da vendere.
La preghiera collettiva di tipo processionale conosciuta come Visita alle Sette Chiese, trovò in S. Filippo Neri (1515-1595), il suo più grande diffusore. Il Santo riprese probabilmente un’antica tradizione che interessava le principali basiliche romane, per rilanciarla e riproporla in veste nuova un po’ ovunque.
L’idea nacque soprattutto come contrasto alla fastosità e dissolutezza con cui veniva consumato, tanto nelle grandi quanto nelle piccole città, il carnevale. Si era nell’anno 1552. In questo periodo la stessa chiesa celebrava il concilio di Trento (conclusosi nel 1563), intesa a recuperare quel rigore che sembrava smarrito nelle stesse persone che invece dovevano esaltarlo.
Il “sette” non indicava soltanto il numero dei luoghi più santi di Roma da visitare per rinvigorire la fede, ma faceva piuttosto esplicito riferimento ad alcuni temi della passione sulla quale meditare (sette viaggi di Cristo nella Passione, le sette parole di Gesù in croce, i sette dolori della Madonna, ecc.).
Ancor’oggi il tragitto è rimasto immutato così come a noi pervenuto, trovando negli ultimi decenni nuovo e rinvigorito interesse. Una tradizione viva ed autentica, in grado di coinvolgere, in uno dei momenti più sentiti del Venerdì santo, sempre più ragazzi giovani. (Testo di Maurizio Tanfulli, Presidente dell’Associazione culturale Turba)
Per i visitatori che avranno scelto di fermarsi a Cantiano già dal Giovedì santo, il “giro delle 7 Chiese” sarà preghiera collettiva e momento di introspezione oppure un momento unico di esperienza condivisa con la comunità locale.
Percorsi pasquali 2023
Domenica 26 marzo 2023 – Chiostro S. Agostino – ore 17:30
Primi risultai ed analisi sulle confraternite nel territorio di Cantiano
a cura di Maurizio Tanfulli, Presidente dell’Associazione culturale La Turba
Venerdì 31 marzo 2023 – Centro storico – ore21:30
Per le vie del paese, canto del Miserere a cura del Coro della Madonna di Gubbio e processione del Crocifisso fino alla chiesa di Sant’Ubaldo.
Sabato 1° aprile 2023 – ore 21:30
Processione storica in attesa della Turba con la partecipazione delle confraternite delle vicine città di Cagli, Gubbio e Pergola.
Venerdì 7 aprile 2023 – La TURBA nel Venerdì santo a Cantiano
05:00 Per le vie del paese, sveglia con le “battistrangole”
05:30 Dal Sacrato della Chiesa Collegiata – Inizio del tradizionale “Giro delle Sette Chiese”
15:30 Prioria di San Nicolò – Azione liturgica della Passione e successiva processione del Cristo morto
20:00 Per le vie del paese – L’attesa – Laudi e canti tradizionali sui sagrati delle chiese
20:45 Piazza Luceoli – Cospirazione e tradimento di Giuda
21:00 Parco della Rimembranza – Ultima Cena – Piazza Luceoli – Momento di vita ebraica
21:45 Piazza Luceoli – Processo e condanna
22:30 Con inizio da Piazza Luceoli – Ascesa al Calvario
23:00 Colle Sant’Ubaldo – La Risurrezione
Discesa dal colle e sfilata conclusiva dei personaggi
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