Di rientro da una tappa de Il Cammino dei Cappuccini, Monica Baldini racconta la bella esperienza.
Il Cammino dei Cappuccini parte da Fossombrone e termina ad Ascoli Piceno, prevede 17 tappe per un totale di 400 km, maggiori informazioni si trovano al link dedicato al percorso https://www.camminodeicappuccini.it/.
Ieri con Romina e Andrea e tanti altri pellegrini, con le guide Mauro e Ania e Fra Giacomo del convento di Ascoli Piceno, siamo partiti da Castignano, Terre dei Calanchi Piceni per percorrere un tratto del percorso omaggiandolo a Sora Acqua che ha levigato e scavato i pendi delle montagne del territorio.
Nell’ottavo centenario del Cantico delle Creature che ricorre quest’anno, sono state pensate infatti delle brevi tappe del Cammino dei cappuccini, per celebrare il Canto di San Francesco che a distanza di otto secoli ci permette ancora di pregare Dio Creatore con verità e fervore e di lodare tutte le Sue bellezze.
Momenti di meditazione hanno interrotto il tragitto di salita nel verde della vegetazione, principalmente un paio di momenti in cui stesi sul prato a guardare il cielo azzurro primaverile, abbiamo ascoltato cosa Fra Giacomo aveva da dirci.
La prima interessante notizia è che San Francesco amava cantare, lodare cantando Dio e da qui il Cantico che deriva da Canto appunto.
La seconda informazione è che ogni creatura che fa parte del Cantico, come il Sole, la Luna, le Stelle, il Vento, l’Aria, le Nuvole, il Cielo sereno, l’Acqua, il Fuoco, la Madre Terra, la sora Morte, è parte di un creato immenso e meraviglioso che parla al cuore di San Francesco per contemplare la bellezza del Suo Creatore.
“San Francesco con un cuore innamorato loda Dio, guardando cosa le sue creature dicono di Lui, il suo cuore vibra e invita tutti a partecipare a questa lode.
Tutto gli parla di Lui, gli dice di Lui, gli significa di Lui. Ogni creatura gli porge aggettivi, termini e parole per lodare il Signore.
San Francesco con il suo cuore puro contemplativo rimanda a Dio e alla sua grandezza con le sue creature. Ogni cosa è aggancio per lodare Dio”: ci dice Fra Giacomo.
Nello specifico trattando dell’acqua, Fra Giacomo ci spiega ogni parola che San francesco usa per parlarne in rimando a Dio però, per ricondursi a Lui.
“Laudato sii, o mio Signore, per sora Acqua, la quale è molto utile, umile, preziosa e casta”.
“L’acqua è preziosa perché? ci sono cose che per quanto preziose non potranno mai comprarsi come l’amore. Sono cose date gratuitamente e Dio è così, la fede in Lui è preziosissima e gratuita senza acquisto di denaro.
L’acqua è casta perché? Perché abbraccia e ti libera.
L’acqua è umile perché? Si adatta ad ogni incavo. Dio è umile infatti si adatta ad ogni popolo e situazione. L’acqua andrà sempre più in basso nello scendere e Dio facendosi uomo si è abbassato alla nostra condizione umana tralasciando la sua condizione divina.”
Fra Giacomo ci ha spiegato e personalmente mi ha permesso di entrare meglio nel mistero del Cantico che si erge a prima opera poetica della letteratura italiana e gigante tra le opere di lode spirituali.
Un’esperienza che consiglio per il contatto con la natura e la spiritualità francescana travolgente che riempie di senso lo sguardo sorpreso ad ogni passo di scoperta.
Monica Baldini