CORINALDO (AN) – Il Comune di Corinaldo, in collaborazione con CorinaldoJazz, Astralmusic e l’Associazione Culturale “La voce del cuore”, all’interno del progetto “Famiglia in forma”, organizza dei seminari con quattro tra i più importanti batteristi del panorama musicale italiano.
Domenica 24 gennaio, nei locali Corilab (presso la sede del Comune), dalle ore 15 in poi, Ellade Bandini terrà un workshop sulla batteria, dove racconterà i 50 anni passati nella musica iniziando all’oratorio per arrivare a registrare più di 800 dischi con gli artisti più rappresentativi del panorama musicale italiano.
QUOTE DI PARTECIPAZIONE:
Seminario singolo 20 euro
Quattro seminari 60 euro (15€ a seminario!!!)
Per i giovani corinaldesi minori di 18 anni:
Seminario singolo 10 euro
Quattro seminari 30 euro (7,5€ a seminario!!!)
Batteristi allievi Astralmusic school:
Seminario singolo 15 euro
Quattro seminari 40 euro (10€ a seminario!!!)
Le iscrizioni sono aperte. Per informazioni e/o iscrizioni, chiamare il 329 4295102 oppure scrivete a roundjazz@gmail.com. Il numero dei posti è limitato.
All’età di 4 anni, Ellade Bandini riceve come regalo di Natale una piccola batteria giocattolo: da qui comincia il suo interesse verso lo strumento, che continua poi intorno ai 15 anni con alcune lezioni presso il maestro Roul Ferretti. A 16 cerca di assimilare i principali “trucchi del mestiere” guardando il batterista Giorgio Zanella, mentre la carriera vera e propria la inizia l’anno dopo, a 17 anni, suonando a livello professionale con alcune orchestre nelle sale da ballo e night club di tutta Italia: è in una di queste orchestre, quella del maestro Ugo Orsatti, che Bandini suona per la prima volta con il bassista Ares Tavolazzi.
La sua carriera di batterista prosegue suonando per la cantante Carmen Villani, nel gruppo beat Avengers (in cui al basso c’è nuovamente Ares Tavolazzi). Alcuni cambiamenti nel gruppo della Villani lo fanno incontrare con il pianista e l’allora più giovane arrangiatore italiano Vince Tempera. Inserito, grazie al maestro Tempera, nell’ambiente discografico, diviene presto un turnista molto richiesto, suonando in alcuni 45 giri di successo di quegli anni, come Io mi fermo qui di Donatello, “Viaggio di un poeta” e Vendo casa dei Dik Dik, Soleado” dei Daniel Santacruz, “Rumore” di Raffaella Carrà, “L’importante è finire” e “Ancora, ancora” di Mina.
Nel 1969 con Ares Tavolazzi e Vince Tempera forma i The Pleasure Machine ed inizia con loro la collaborazione con Francesco Guccini, fino al 1982 solo su disco e poi anche in tournée. Nel 1978 Tempera lo chiamerà a suonare la batteria anche nei singoli e nell’album tratti dalle sigle della prima serie mecha apparsa in Italia, Atlas Ufo Robot (Goldrake), in cui Tavolazzi apparirà come bassista e coautore di Shooting Star, e idealmente si ricomporrà così il loro trio. Bandini, nella sua lunga carriera, ha collaborato anche con moltissimi altri musicisti ed artisti italiani.
Con gli amici Ares Tavolazzi, Andrea Pozza, Carlo Atti, Roberto Rossi, Marco Tamburini e Piero Odorici suona nel gruppo ‘Jazz Encounters’, prima formazione italiana ad essere in cartellone per due settimane consecutive nel noto jazz club londinese ” Ronnie Scott”. Partecipa inoltre a numerosi festival Jazz con Alan Farrington, Sandro Gibellini, Massimo Moriconi, Nico Gori, Fabio Zeppetella, Danilo Rea.
Dal 1999 fa parte della “Drummeria”, formata oltre che da Bandini da altri quattro batteristi: Walter Calloni, Maxx Furian, Christian Meyer e Paolo Pellegatti. La Drummeria si esibisce in emozionanti e spettacolari live basati su assoli e unisoni usando i tamburi come mezzi espressivi di grande spessore. Insieme a Mario Arcari e Giorgio Cordini, che come Bandini militarono per anni alla corte di Fabrizio De Andrè, danno vita insieme ad altri giovani e bravissimi musicisti ai “1000 anni ancora”, gruppo con il quale inciderà “Storia di un impiegato” totalmente riarrangiato da Mario Arcari.
Al momento sembra privilegiare l’attività live allo studio di registrazione, che alterna con seminari in giro per l’Italia. È ambasciatore della città di Ferrara, ed è stato il primo musicista a ricevere, nel 2006, il Premio Tenco per “I suoni della canzone”.