Coronavirus, approvato il “Bonus per Ascoli Piceno”

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390mila euro per circa 800 imprese e partite Iva del territorio.L’Amministrazione erogherà un contributo una tantum di 500€ a ciascuna attività

ASCOLI PICENO – «L’Amministrazione Comunale ha fatto e continuerà a fare la sua parte, ma adesso vogliamo che anche il Governo si attivi concretamente per aiutare il popolo ascolano e italiano». Queste le parole del Sindaco di Ascoli Piceno Marco Fioravanti, dopo che – nella giornata odierna – la Giunta Comunale ha approvato la misura straordinaria a sostegno delle attività produttive denominata “Bonus per Ascoli Piceno” .

«Abbiamo stanziato una somma di ben 390mila euro, a fondo perduto, da destinare a circa 800 attività del nostro territorio. In questo modo potremo erogare un contributo una tantum di 500€ a ciascuna attività appartenente a quelle categorie di esercizi che sono stati sospesi dal Dpcm dell’11 marzo e sono rimasti sospesi anche in seguito al Dpcm del 26 aprile. Siamo ben consapevoli di come questa misura non potrà sostituirsi alle necessarie risorse che devono arrivare dallo Stato, ma per un Comune come il nostro aver reperito un cospicuo fondo di 390mila euro da destinare a circa 800 imprese e partite Iva del territorio rappresenta un grande sforzo. Uno sforzo che abbiamo però fatto con convinzione e determinazione, dimostrando ancora una volta la concreta vicinanza della nostra Amministrazione ai cittadini e alle attività ascolane. Grazie al lavoro congiunto con l’assessore al Bilancio Dario Corradetti, vogliamo scongiurare una situazione di crisi irreversibile delle nostre attività, per tutelare l’offerta di beni e servizi e il livello occupazione del nostro territorio. Adesso però è necessario che intervenga il Governo: non si possono chiudere piscine, palestre, teatri e cinema o far abbassare le serrande ai locali alle ore 18 senza dare sostegno a chi risulta coinvolto da queste misure restrittive. La salute pubblica è certamente prioritaria, ma non per questo possiamo abbandonare migliaia e migliaia di famiglie e attività che rappresentano il tessuto sociale, economico, produttivo e umano del nostro Paese. È inammissibile che il Governo penalizzi quelle attività, associazioni o esercizi commerciali che hanno speso soldi, tempo e risorse per mettersi in regola con norme e protocolli imposti dal Governo stesso per la prima riapertura. Serve uno stato di crisi per il turismo, serve un immediato e concreto sostegno a tutte le attività produttive e culturali colpite dall’ultimo Dpcm. Il Governo deve necessariamente fare la sua parte, il Governo deve restare al fianco del popolo. Non possiamo superare l’emergenza Covid per poi dover affrontare una ancor più drammatica emergenza sociale ed economica: servono incentivi concreti e immediati, altrimenti sarà la fine per il nostro Paese».