Il “Catalogo delle donne valorose” di Serena Dandini «è un libro intelligente e utile. L’oblio nel quale sono finite tante, troppe, storie di donne valorose è vergognoso. Ci sarebbe da ridere se non fosse da piangere. […] E’ imbarazzante. Siamo tutti esseri umani, giusto? […] Le loro storie non sono nei libri di storia nè tra i nomi di vie stradali, semplicemente non esistono. Eppure la Storia l’hanno fatta e l’hanno cambiata. Stimo Lella Costa come artista e come donna. Siamo amiche, affini per gusti e convinzioni. “Se non posso ballare, allora non è la mia rivoluzione” nasce da un’intuizione: raccontare una storia di “Valorosa” al minuto, 93 storie di valorose, una bella sfida, da guinness dei primati. Un fiume inarrestabile di storie e di gesta, un fiume di donne evocate da Lella e invitate a ballare sul palco accanto a lei», afferma la regista Serena Sinigaglia nelle note di regia.
Mary Anderson ha inventato il tergicristallo. Lillian Gilbreth la pattumiera a pedale. Maria Telkes i pannelli solari. Ci sono Marie Curie, Nobel per la fisica, e Olympe De Gouges che scrisse la Dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina. Ci sono Tina Anselmi, primo ministro della Repubblica italiana; Martha Graham che fece scendere dalle punte e Pina Bausch che descrisse la vita danzando. E poi c’è Maria Callas con la sua voce immortale come immortale è il canto poetico di Emily Dickinson, e c’è la fotoreporter Ilaria Alpi. Le sorelle Bell: Vanessa e naturalmente Virginia, la Woolf! Entrano una dopo l’altra, chiamate con una citazione, un accento, una smorfia, un lazzo, una canzone, una strofa, un ricordo, una poesia, un gemito, una risata. O solo col nome, che a volte non serve aggiungere altro.
Entrano ciarlando e muovendo le vesti, mentre in scena si avvicendano i cambi di stagione. Si aggirano come fossero, finalmente, felici tutte, per dirla con Elsa Morante che è lì con loro. Entrano come danzando Anna Politkovskaja, Hannah Arendt, Mae West, Anna Frank, Marlene Dietrich, Artemisia Gentileschi e molte, molte altre, fino a farci girare la testa ed arrivare ad essere più di … cento!
Una al minuto. Tante, eppure non ancora tutte le valorose che Lella Costa, in uno spettacolo di grande virtuosismo, riesce ad evocare con la voce e con i gesti, invitandole come un gran cerimoniere, ad entrare e ballare con lei. Perchè, come disse magistralmente e per sempre una di loro, Emma Goldman, se non posso ballare questa non è la mia rivoluzione.
“Se non posso ballare… Non è la mia rivoluzione” è un progetto a cura di MISMAONDA prodotto da CENTRO TEATRALE BRESCIANO e TEATRO CARCANO
Partner THE CIRCLE ITALIA.
Al tour si affianca #Ioballoperlei, il progetto di The Circle Italia Onlus rivolto a tutti e in particolare ai più giovani, chiamati a raccontare la propria donna valorosa, per contribuire alla stesura di un nuovo grande catalogo di donne valorose.
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