Il mare di settembre è disteso come una vela, placato e soave come una piuma che si posa ed accarezza.
È un manto che si abbraccia al Cielo e lo fonde insieme in una palette di celesti sfumati con il rosa e di lilla chiaro, bianco e giallo dorato acceso d’arancione del tramonto.
La pioggia del temporale pomeridiano ha chiuso un’estate rovente che pur se continuerà ad affacciarsi, sarà timida e postuma trascorso il mese agostano che sancisce la chiusura del periodo del divertimento, della spensieratezza, il periodo impegnativo e caloroso dei mesi estivi.
Una estate intensa, piena, calda e importante. Una estate che è scivolata nel mese della vendemmia con un primo di settembre ad alte temperature di domenica per poi passare ad un lunedì altro.
Ecco il litorale questa sera appariva rinnovato, preparato già ad altri scenari ma conservava la dolcezza e il romanticismo delle sere d’estate, la bellezza di un Creato che colpisce ogni volta per il suo incanto e parla di un messaggio intrinseco di eterno presente rigato di vitalità, di ordine, di speranza, di amore.
Il gabbiano che taglia l’orizzonte, vola e plana sereno, la famiglia e gli amici che giocano a bocce, i fidanzati che si stringono, le amiche che si raccontano, il sole che scende e divampa decorando tutto l’intorno, il lampo che frizza e annuncia, la pioggia che torna a farsi sentire ma non spaventa.
Calamita e comunica, avvolge e riempie il Creato, ci dice tante cose aprendoci alla conoscenza del mondo su cui siamo senza alcun merito ma a cui facciamo bene a dare il nostro buon contributo di custodia e difesa.
Monica Baldini