“Disformismo Controllato – pittura d’insieme”, dal 22 aprile al 3 maggio ad Ascoli

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Nella sala Cola dell’Amatrice in mostra Emiliano Albani, Pio Serafini e Stefano Tamburrini

ASCOLI PICENO – Sabato 22 aprile 2023, con il patrocinio del Comune di Ascoli Piceno e il sostegno dell’associazione “50 & Più”, si inaugurerà nella sala Cola dell’Amatrice ad Ascoli Piceno l’esposizione di pittura “Disformismo Controllato – Pittura d’insieme”, grazie anche al contributo dell’impresa di costruzioni “Sparti”, dell’oleificio “Silvestri Rosina” e dell’associazione “Educ-arte”.
Il Disformismo Controllato è un gruppo pittorico composto dagli artisti ascolani Emiliano Albani, Pio Serafini e Stefano Tamburrini, che realizzano le loro opere lavorando insieme contemporaneamente.
L’inaugurazione comprenderà alle 18.00 una performance pittorica dal vivo del gruppo e, alle 19.00, la presentazione e la visita delle opere.

DESCRIZIONE PROGETTO

Disformismo Controllato è il progetto di tre artisti, Emiliano Albani, Pio Serafini e Stefano Tamburrini, che eseguono improvvisazioni pittoriche a più mani senza alcun vincolo tematico o stilistico se non quello della propria sensibilità. La pittura, a differenza di altre arti, è principalmente una pratica solitaria da studio: lo spettatore fruisce il risultato del lavoro, mentre il processo di realizzazione rimane sostanzialmente ignoto; si presuppone inoltre, specie dal Romanticismo in poi, la “mano unica”, la presenza di un solo autore, creatore e dio della propria opera. Tramite sessioni d’azione pittorica a più mani il gruppo del Disformismo Controllato vuole invece trasportare la pratica dell’improvvisazione insieme (che in musica e nel teatro è relativamente più diffusa) nelle arti visive, spostando il fuoco sull’atto esecutivo in sé e lasciando che colori, macchie, campiture ed armonie cromatiche si formino estemporaneamente come i suoni di strumenti musicali. Disformismo Controllato è un progetto che si propone di offrire una chiave di lettura, tramite il dialogo tra personalità creative anche molto differenti, delle tematiche relative allo “stile” individuale e come questo possa essere, più o meno consapevolmente, influenzato reciprocamente; una lettura, in ultima analisi, della natura stessa della creazione artistica.

TESTO CRITICO

Sin dal primo momento ho avuto l’impressione di cogliere nell’opera degli artisti Emiliano Albani, Pio Serafini e Stefano Tamburrini la volontà di compiere un’ indagine sull’arte come rappresentazione. Un grande esperimento di scoperta della realtà pittorica attraverso aggiustamenti e improvvisazioni polifoniche. Come immergendosi ed emergendo da oscure profondità marine lo spettatore è obbligato a perdere e a ritrovare la figura attraverso un flusso uroborico che dalla materia astratta conduce alla figura e di nuovo all‘astratto. L’opera dei “disformisti controllati” resiste al nostro tempo colmo di personalismi e di individualismi esacerbanti. L’arte di Albani, Serafini, Tamburrini andrebbe studiata e applicata nelle scuole primarie e secondarie per insegnare il mistero del comprendersi. Per gettare ponti che superino il mare senza fondo dell’incomprensione e del disformismo, bisogna semplicemente controllarsi.

Pietro Albino Di Pasquale

CURRICULA

Emiliano Albani è compositore, artista figurativo, poeta e saggista. Le sue esperienze artistiche, pur figlie della modernità avanguardistica, si proiettano in una futura utopia umanistica, smarcandosi dai decorativismi e concettualismi di tanta arte contemporanea. Nel 1994 insieme all’artista Diego Pierpaoli teorizza la “Fonofigurazione Iperdisciplina”, un metodo interdisciplinare unico che innesta il codice musicale nella figura, alla ricerca di sinestesie concrete tra le varie espressioni artistiche. Numerose sono le mostre personali tenute in Italia e all’estero e i suoi saggi sull’arte totale e sulle sinestesie fra i linguaggi, che godono del consenso e delle prefazioni di illustri studiosi, critici d’arte e musicologi. albaniemiliano@gmail.com

Pio Serafini, proteiforme artista ascolano, si muove sullo scacchiere di una ricerca introspettiva che, come scriveva il critico Carlo Melloni, “…partendo da una immagine che appartiene al macrocosmo del sensibile, la riduce ad una icona nella quale si concentra la sua idea di extrasensorialità affidata a un simbolo, a una campionatura,a una parte per il tutto.” I dati di memoria aspirano a una dilatazione della loro valenza personale, per osservare il mondo con occhi liberi di scandagliare un orizzonte naturalistico dovizioso di impronte umanistiche. Nella sua ricerca, Serafini è sorretto da una tecnica compositiva che si affida a una tavolozza di cromatismi squillanti come onde sonore e a un senso dello spazio che crea forme plastiche di forte impatto visivo. pio.serafini@tin.it

Stefano Tamburrini è un pittore, illustratore e decoratore ascolano; la sua opera indaga la relazione tra casualità e intenzionalità del gesto pittorico, tra la tridimensionalità della rappresentazione e la superficie della tela: attraverso le serie dedicate agli alberi o ai bagnanti, ai paesaggi “en plein air” o ai ritratti eseguiti estemporaneamente in ogni occasione come per un diario di volti e ricordi, l’artista compone un universo sempre dinamico e sottilmente inquietante, come se a muoversi sotto la superficie rappresentata siano metaforicamente gli elementi stessi che compongono la pittura. Ha esposto svariate volte nella sua città natale, in tutta Italia e all’estero.

Emiliano Albani, Pio Serafini e Stefano Tamburrini in mostra alla sala Cola dell’Amatrice Ascoli Piceno dal 22 aprile al 3 maggio 2023

orari: 10.30/13.00 – 16.00/19.30

inaugurazione sabato 22 aprile:

ore 18.00 performance pittorica

ore 19.00 presentazione opere