FANO – Nell’eleganza del Circolo Cittadino di Fano, Tiziana Stefanelli, legale rappresentante dell’Associazione Artistico-Culturale Teatro La Vanda, ha tenuto la conferenza “Donne e canzoni d’autore: Amore o pregiudizio?” nel tardo pomeriggio di ieri martedì 27 marzo.
In una tiepida giornata di primavera, tante le donne che si sono mostrate interessate ad ascoltare e acquisire informazioni utili alla propria “storia” intesa come concezione culturale dell’essere donna nella società in cui viviamo e da cui proveniamo poiché da sempre essa risulta uno dei soggetti di cui l’uomo più si è servito e si serve nelle arti in genere.
Il tema trattato è stato proprio questo: analizzare il rapporto uomo-donna attraverso la musica mostrando come da Shakespeare ad oggi attraverso le canzoni e dunque i testi e i suoni in accompagno ed enfasi si sia tramandata una espressione artistica capace di svilire la natura femminile.
“400 anni di cultura al maschile fondata sui sentimenti più bassi dell’uomo: la gelosia, l’invidia, l’odio, la vendetta e il possesso” argomenta la Stefanelli.
“Cosa accade dunque realmente e silenziosamente nelle nostre menti e alla nostra percezione quando la potenza della parola ha la capacità di sminuire la donna ad oggetto e giudicarla la causa principale di comportamenti maschilisti? Quale visione miope si nasconde dentro?” si interroga la Stefanelli.
Partendo dall’ “Otello” tragedia del 1604 ed approdando poi agli anni 60 del XX secolo ed esaminando i successivi decenni con campioni di canzoni popolari italiane fino ai giorni nostri grazie alla proiezione di videoclip accompagnati da una peculiare analisi tecnica, la conferenza ha avuto lo scopo di far comprendere quanto, una scrittura negativa nei testi delle canzoni, sia da sempre appartenuta al genere maschile e quanto il diffondersi di messaggi subliminali abbia avuto campo libero di raggiungere la nostra epoca ripercuotendosi nel nostro sentire e concepire senza che ce ne fosse una reale consapevolezza.
E da una considerazione cosciente che possa renderci più guardinghe, afferma Tiziana Stefanelli a seguito di quanto visto e ascoltato, deriva l’invito e l’appello appassionato che la sostituzione del concetto d’Amore con il malevolo senso del possesso sia un messaggio da rintracciare con attenzione acuta e da non più trasmettere alle nuove generazioni permettendo che questi invece possano contribuire alla vera realizzazione di una umanità migliore con una scrittura volta al rispetto della donna.
Il tema della causa femminile è stato affrontato perciò attraverso un insolito punto di vista che ha coinvolto le presenti facendole del tutto intervenire a favore di un maggior sostegno al recupero e sostegno della dignità della donna con l’incitamento e l’augurio che questo progetto venga sempre più diffuso tra i giovani a partire dalle scuole.