Una città dove lavorare, fare impresa e abitare sarà più agevole e sostenibile”, per poi sottolineare che “da oggi inizia la seconda fase, la più importante del Piano Strategico, quella in cui c’è spazio per chiunque di poter dare diretto contributo all’attuazione (anche tramite mail a info@orizzontefano.it, ndr). #ORIZZONTEFANO – capace di attuare un vero scarto culturale, perché ora tutti possono concorrere a creare la città del domani – riuscirà a recepire e cercherà di realizzare le proposte giunte, grazie alla cabina di regia e ai cantieri progettuali indicati dagli stessi fanesi a cui ricordo che il tema non è ‘cosa Fano può fare per noi’, ma ‘cosa ciascuno di noi può fare per Fano’. Perché il futuro si costruisce insieme. L’Amministrazione comunale ne è convinta. Sono cresciute tanto le competenze dei cittadini e sarebbe un grave errore pensare di fare a meno o, peggio, ignorare questa risorse”.
A prendere la parola è stato poi Claudio Calvaresi, della società Avanzi, che ha illustrato il percorso fatto da #ORIZZONTEFANO dal febbraio 2017 ad oggi: “Sono state 86 le attività che si sono susseguite negli ultimi mesi, di queste 27 sono state le riunioni che hanno coinvolto lo staff del Piano Strategico; 46 le interviste e gli approfondimenti con i cittadini e gli stakeholder, 13 le attività di partecipazione (come l’evento “Foro Urbano” che il 4 marzo 2017 richiamò oltre 150 persone alla Memo, o come i workshop, walkshop, le passeggiate esplorative, i seminari e gli incontri pubblici). Oltre 300 sono stati i soggetti coinvolti nel Piano strategico: 52 attori istituzionali, 29 attori tecnici, 31 attori economici, 34 attori sociali, 150 cittadini attivi, liberi professionisti, esperti locali”.
#ORIZZONTEFANO ha prima delineato 7 cantieri progettuali: Aree industriali, aree artigianali e mix di usi; Economie del mare; Innovazione sociale e rigenerazione urbana; Housing sociale e servizi dell’abitare; Urban Mapping: il caso pilota di Fano Sud; Nuove forme di narrazione del centro storico; La bassa Valle del Metauro. E poi individuato i 3 scenari di sviluppo che la città di Fano ha decretato necessità emergente: rendere Fano una città abitabile; dell’innovazione aperta; del riuso e della riattivazione delle risorse.
Proprio alcuni degli attori che nel futuro prossimo daranno il loro contributo a ciascuno dei 7 cantieri hanno poi preso la parola durante una tavola rotonda in cui sono state presentate le prime azioni del Piano Strategico e ulteriori necessità emerse nell’ultimo periodo. Presenti al dibattito sono stati:
– Valeria Bertani, Confindustria Marche Nord, che nell’evidenziare l’importanza strategica di due settori prettamente fanesi come la nautica e l’Oil & gas engineering ha sottolineato: “L’area industriale di Bellocchi è l’area più significativa, la migliore in provincia per dotazione logistico infrastrutturale. È ben collegata con l’entroterra e alla dorsale adriatica. Ma è necessario, mantenere la superficie industriale esistente e potenziarne infrastrutture e servizi”;
– Alberto Cazziol, presidente Marina dei Cesari: “È necessario creare un ulteriore cantiere progettuale all’interno del Piano Strategico volto ad attirare finanziamenti sul territorio fanese. Per questo ritengo sia doveroso individuare le vocazioni importanti per Fano e fare in modo che divenga interessante fare impresa e investire in questo territorio”;
– Paola Stolfa, Mobility Manager e coordinatrice “Città dei bambini” per il Comune di Fano: “La Città dei Bambini è un progetto sinergico del Piano Strategico. È un’idea di città che stiamo realizzando con i fanesi. Ad esempio nel quartiere di S. Orso abbiamo coinvolto un gruppo di adulti in un patto di collaborazione tra quartiere e amministrazione. Alcune azioni sono già avviate (murales e i progetto ‘A scuola ci andiamo da soli’): sono piccoli tasselli che comporranno un’azione complessiva innovativa”;
– Valeria Patregnani, Responsabile dei Servizi Bibliotecari del Comune di Fano: “Sarebbe interessante provare a ‘modellizzare’ il tipo di esperienza della Memo e capire se è un modello replicabile in altri quartieri della città”;
– Roberta Galdenzi, Servizi Sociali di Fano: “Per Fano i tempi sono maturi per forme nuove di accoglienza, per social housing e forme abitative di comunità più avanzate. L’Amministrazione è pronta a ragionare e impegnarsi in tal senso”;
– Paolo Clini, dell’Università Politecnica delle Marche e coordinatore scientifico Centro Studi Vitruviani: “Avere un’identità culturale forte come quella che lega Fano a Vitruvio non significa avere un timbro. La si conquista con azioni concrete, con ciò che il Piano Strategico ci invita a fare: ottenerla con elementi visibili, attrattivi. Un obiettivo che dovremmo porci anche per ottenere maggiore attrattività turistica. Mettiamo a sistema ciò che c’è utilizzando strumenti tecnologici all’avanguardia”;
– Simone Giacomoni, presidente collettivo Re-Public: “Il Piano Strategico è uno strumento che permetterà di erogare servizi diversi, di essere nuova leva per i city makers, coloro che costruiscono e fanno iniziative nella città. A Fano sono tanti e spero che il Piano Strategico permetta di farli emergere”;
– Pia Miccoli, Funzionario Ufficio Piano regolatore del Comune di Fano: “Una prima ricaduta del Piano Strategico nell’urbanistica sta nell’avviare percorsi di Urban mapping capaci di fare incontrare l’Amministrazione i veri conoscitori di ciascun quartiere, frazione (chi ci vive e lavora) e compilare una mappa emozionale da cui emergano bisogni, criticità e sogni, le energie e i partenariati possibili per quella rigenerazione urbana e umana necessaria per la Fano del 2030”.
INFO
Al termine della tavola rotonda è seguito il dibattito insieme ai cittadini. Il Documento di Piano Strategico è online all’interno del sito ufficiale OrizzonteFano.it, pagina Documenti, sezione Download.
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