Per chi al mare ci abita
respira salsedine
tutto l’anno tutti i giorni
l’estate diviene estrosa avventura
d’un vivere diverso.
Si sopravvive
nel quartiere imploso.
Si convive con musica
e festival
con il turismo e i bagnanti
di città italiane svuotate
ed europei che scendono
con lo sciame di motorini e il traffico
frenetico.
Si vive una stagione di ritmo
danzante
parole d’acqua
spruzzi
e vento.
Si vive di caldo sole
d’ombrelloni
costumi che vagano
in centro e lidi
di castelli di sabbia
e bimbi in corsa.
Si vive d’euforia
canzonate vesti che
Fano assume nelle sue vie
di letteratura ripresa
e rinfrescate rievocazioni
di romani
che ai tempi d’oggi
sfilano.
Carnevale estivo
e gelati rumorosi davanti i bar
poi il verde delle colline
che abbraccia il litorale
i gialli girasoli
l’azzurro cielo il mare
oltre il frastuono,
il suono delle cicale
il volo delle farfalle
il brusio delle api
la sete di pace e infinito.
Fano è mare collina
è città
è vestale di una tradizione
lontana con Roma
ferrovia sulla riviera
A14 del centro.
Pavoneggia in estate
parla tanto da fare vociferare
a lungo eppure
nella sua ingombrante routine
s’avvolge di impronta tipica
d’una personalità che faticosa
distoglie e ci rende un po’ meno
residenti noi ma sempre
gelosi custodi.
Fano, città di mare e
sampietrini.
Monica Baldini 25.06.2022