Al Terminal Mario Dondero, dal 29 marzo al 5 maggio 2024, l’esposizione, a cura di Marco Andreani e Pacifico D’Ercoli, dedicata al ruolo che il fotografo Luigi Crocenzi ebbe nelle vicende della fotografia italiana del dopoguerra
FERMO – Inaugura giovedì 28 marzo, presso il Terminal Mario Dondero di Fermo, la mostra retrospettiva dedicata all’eclettico fotografo Luigi Crocenzi, uno dei più importanti promotori in Italia delle teorie del foto-racconto e della fotografia intesa come linguaggio visivo.
La mostra “Luigi Crocenzi. Parlare per immagini: dal foto-racconto alla sceneggiatura” sarà inaugurata alle ore 18 e resterà aperta fino al 5 maggio 2024. Il percorso espositivo, curato da Marco Andreani e Pacifico D’Ercoli, offre al pubblico un’ampia rassegna delle molteplici attività condotte tra il dopoguerra e gli anni Settanta da Crocenzi e dal Centro per la Cultura nella Fotografia (CCF) da lui fondato nel 1954. Il progetto è una delle tappe salienti delle celebrazioni promosse dal Comitato per il Centenario della nascita del fotografo di Montegranaro.
“Siamo molto lieti di questa mostra che vuole sottolineare l’importanza e la valenza di un fotografo come Luigi Crocenzi, di quanto ha fatto e di quanto ha rappresentato nel mondo culturale con il suo prezioso contributo – le parole del Sindaco Paolo Calcinaro –. Con Crocenzi viene ulteriormente promosso il foto-racconto e la fotografia viene intesa come linguaggio visivo, quindi come espressione. L’invito è a partecipare all’inaugurazione ed a visitare fino a maggio la retrospettiva”.
“La mostra si pone come occasione di indagine e approfondimento delle molteplici attività condotte da Crocenzi tra il dopoguerra e gli anni Settanta, che sono ancora oggi uno dei capitoli più affascinanti e meno indagati della storia della fotografia del nostro paese e dei rapporti tra letteratura e fotografia. Sarà possibile conoscere per la prima volta, e riscoprire per chi lo conosce già, un universo artistico e culturale grazie anche a materiale emerso da vari archivi disseminati sul territorio nazionale” – ha detto l’Assessore alla Cultura Micol Lanzidei.
L’allestimento costituisce un invito rivolto al pubblico ad esplorare liberamente il vasto ed eclettico mondo di Crocenzi, muovendosi alla scoperta di numerosi materiali inediti. Inoltre si potrà ammirare in mostra la sequenza di 26 fotografie con cui Ugo Mulas nel 1965 ‘tradusse’ Meriggiare pallido e assorto di Montale e uno straordinario documentario del 1968 – mai più riproposto da allora – dedicato al grande fotografo senigalliese Mario Giacomelli, di cui Crocenzi firmò la sceneggiatura.
La mostra è promossa da Regione Marche, Comune di Fermo e Fondazione Cassa di Risparmio di Fermo, con il sostegno di CRAF (Centro di Ricerca e Archiviazione della Fotografia), Associazione Altidona Belvedere / Fototeca provinciale di Fermo, Università Popolare e Fotocineclub di Fermo. L’organizzazione è di Maggioli Cultura e Turismo.
Per informazioni: Musei di Fermo tel. 0734 217140 – museidifermo@comune.fermo.it
www.fermomusei.it