“Portiamo a termine un percorso avviato da un anno, con la riprogrammazione delle risorse aggiuntive collegate al sisma – evidenzia Ceriscioli – Uno spazio finanziario che, in parte, destiniamo a nuovi spazi di valorizzazione del ricco patrimonio culturale che contraddistingue l’entroterra marchigiano. Un segno di ripartenza per guardare al futuro senza dimenticare il passato”. Ceriscioli ha poi ribadito che “avviamo un investimento importante, frutto di una collaborazione tra Regione e Arcidiocesi, concretizzata all’insegna del rilancio del territorio. È il vero scopo per cui l’Europa ci dà i fondi: quello di metterli a servizio di una comunità che cerca un rilancio. Sappiamo benissimo la ricchezza e la bellezza delle opere d’arte, di cui la nostra regione è scrigno, in modo particolare per quanto riguarda la Chiesa che ha nelle proprie disponibilità la bellezza infinita delle Marche attraverso le opere che possiede. Poterle mettere a disposizione in una struttura che viene qualificata come museo e che rappresenta, nello stesso, tempo, uno scrigno di bellezza e la voglia di rilancio, si rivela un grandissimo progetto. Non poteva mancare il nostro apporto. Grazie alla collaborazione comune, potremo offrire, a coloro che verranno nelle Marche, un momento di stupore e utilizzare questi nostri punti di forza come strumento di rilancio”. Secondo l’assessore Sciapichetti, “tornerà fruibile l’enorme patrimonio artistico di un’area duramente colpita dal sisma, che punta a rilanciarsi, in chiave turistica, partendo dalla valorizzazione dei propri beni culturali”. Di “segno di speranza” ha parlato anche Monsignor Massara: “Realizzeremo un museo della rinascita, con testimonianze storiche e identitarie del nostro territorio. Sarà il museo di tutte le Marche, un gioiello che rappresenterà anche un volano economico per l’economia regionale”. I sindaci di San Severino Marche, Rosa Piermattei e di Camerino, Sandro Sborgia, hanno parlato di “un segno di ripartenza, una bella giornata per tutte le comunità colpite dal sisma”.
Il Rettore di Camerino, Claudio Pettinari, ha assicurato che “l’Università si metterà a disposizione della Diocesi per restaurare e valorizzare le opere d’’arte del territorio”.
L’accordo risponde all’esigenza di individuare contenitori idonei al recupero e alla valorizzazione del patrimonio storico artistico gravemente colpito dagli eventi sismici che si sono succeduti a partire dall’agosto 2016. L’immobile, grazie anche agli interventi di consolidamento e miglioramento sismico effettuati a seguito del terremoto del 1997, si presenta in buone condizioni strutturali. Non ha riportato danni a seguito della recente crisi simica, configurandosi come contenitore ideale per conservare, esporre e valorizzare l’enorme patrimonio d’arte della diocesi, con particolare riferimento a quello proveniente dalle chiese e monasteri gravemente lesionati. Opere attualmente ricoverate in vari depositi temporanei. L’intervento si propone di realizzare, in questo complesso architettonico di circa 2.820 mq, spazi espositivi funzionali, nel rispetto dei criteri tecnico scientifici previsti dagli standard museali. Cinque piani che ospiteranno anche sale multimediali — che permetteranno al visitatore di ricostruire il contesto in cui le opere sono nate — spazi didattici e ambienti per lo studio e la consultazione, con particolare riferimento al patrimonio archivistico, alla catalogazione e al monitoraggio del patrimonio storico artistico.
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