Ad Ancona l’iniziativa “Il Futuro che arriva” per celebrare 60 milioni di persone costrette a fuggire dai loro Paesi
ANCONA – In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, appuntamento annuale voluto dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla condizione, spesso sconosciuta ai più, dei rifugiati, il Gruppo Umana Solidarietà, in collaborazione con Inward, Osservatorio di ricerca e sviluppo nell’ambito della creatività urbana e con il patrocinio del Ministero degli Esteri e della Cooperazione Interazionale, del Ministero dell’Interno e del Sistema SPRAR (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati), dell’UNAR – Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, della Provincia e del Comune di Ancona e del COCIS – Coordinamento delle Organizzazioni non Governative per la Cooperazione Internazionale allo Sviluppo, promuove sabato 20 giugno presso il porto di Ancona l’iniziativa “Il Futuro che arriva”. Quattro street artisti di fama nazionale, Zeus40, Koso, Teso e Gosh, realizzeranno una performance artistica di street art sulle 4 facciate del cubo allestito nel porto di Ancona, interpretando attraverso le proprie opere i rifugiati e le loro storie per sensibilizzare la cittadinanza sul tema dell’accoglienza e integrazione. Le loro opere saranno successivamente messe all’asta di beneficenza su CharityStars e su Etwoo e il ricavato sarà destinato ai progetti del GUS “Casa delle Genti Jesi” e “Casa delle Genti San Benedetto del Tronto”, centri di accoglienza per senza fissa dimora, persone e famiglie in difficoltà economica e per l’emergenza abitativa.
L’evento si inserisce in un ricco ed articolato calendario di ben 35 iniziative promosse ed organizzate per la Giornata Mondiale del Rifugiato dal GUS in 5 regioni (Marche, Puglia, Sardegna Abruzzo e Lazio) e in 12 città in cui è presente con attività progettuali , con la collaborazione di 30 realtà associative, 10 gli enti locali coinvolti, 2 i ministeri che hanno concesso il patrocinio, circa 500 le persone coinvolte tra operatori del GUS, beneficiari dei progetti e volontari. Questa serie di iniziative si collocano nel ventennale impegno del GUS in progetti di accoglienza e integrazione in favore di rifugiati e richiedenti protezione internazionale, di minori stranieri non accompagnati e gruppi vulnerabili e marginali.
Queste le dichiarazioni di Paolo Bernabucci, presidente del GUS:
“Quest’anno per la giornata del Rifugiato abbiamo voluto puntare una luce diversa sui rifugiati, incoraggiando ed esortando l’opinione pubblica a non fare prevalere le paure e i pregiudizi, ma a vedere le migrazioni come risorsa preziosa per costruire un mondo migliore, a considerare coloro che arrivano in Italia, non come il male da combattere e il nemico da sconfiggere, ma come opportunità per il nostro Paese, come elemento di forza e unione, come collante e ponte tra culture diverse, che ci permette di vedere che siamo tutti sullo stesso pianeta, abbiamo tutti le stesse risorse, e dobbiamo creare opportunità e diritti in modo più equo e più giusto, per tutti.
Abbiamo voluto celebrare questa giornata con tante iniziative sul territorio nazionale per tenere alta l’attenzione su 60 milioni di persone che sono costrette a fuggire dal proprio Paese, da guerre e violenze, soprusi, torture e morte certa, lasciando i propri affetti, la propria casa, la propria terra e tutto ciò che costituiva in qualche modo la loro vita, in cerca solo di una vita dignitosa ed un futuro migliore. Un futuro che mettono a rischio nel momento in cui decidono di affrontare un viaggio lungo e con l’incognita dell’arrivo. E’ il futuro di questi ragazzi che ci sta a cuore, la loro integrazione in una Europa accogliente. E’ proprio l’Europa che deve ascoltare la voce di questi ragazzi che chiedono un futuro migliore e per questo chiediamo che l’Europa si assuma la responsabilità di tante vite umane, di non abbandonarle al loro destino o peggio di lasciarle alla mercé di trafficanti senza scrupolo di esseri umani e di proteggere e tutelare prima le persone e poi le frontiere.
Chiediamo con forza all’Europa di farsi promotrice di un grande piano di lotta alla povertà e alla fame in Africa attraverso un programma di cooperazione allo sviluppo, che sia parte attiva nella stabilizzazione dei Paesi del Mediterraneo e crei in un vero programma di accoglienza europea. L’Europa deve rivedere gli strumenti legislativi a partire dal superamento del regolamento Dublino, ragionare su un permesso di soggiorno europeo che dia alle persone la possibilità della libera circolazione in tutti i paesi superando il concetto di frontiera e attivare una vera accoglienza europea che veda protagonisti tutti gli stati”.