Giulia Cecchetin è stata uccisa dal ragazzo che pensava l’amasse o meglio non l’avrebbe mai aggredita fino toglierle la vita. L’amore scatena omicidio, divampa fino trasformare il bravo ragazzo in assassino. Tutto accade e tutto cambia; la vita di una ragazza troncata, quella di due famiglie, di amici e parenti sgomenti, di una Italia ancora sotto shock.
Può darsi allora che non fosse realmente amore ma possessione, ossessione, rabbia, odio. Come definirlo altrimenti un sentimento che compie un delitto così brutale con una fuga impazzita? L’amore porta in sé una potenza immane da stravolgere le esistenze in meglio, l’amore di due persone che sentono di volersi unire per creare insieme un futuro, per dare ancora vita, per donarsi, per realizzare l’uno con l’altra sogni e progetti. La cura dell’amato, dell’amata, la benevolenza, la gentilezza, la stima, l’affetto, l’amicizia, i buoni sentimenti. Tutto concorre, tutto è substrato naturale di un avvenire radioso in serbo. Chi si dona alla carità, alle missioni, chi a Dio. L’amore è coraggioso, non invidia, non brucia in cattiveria, ma brilla, brilla e porta a brillare. Sostiene le scelte altrui, affianca, accompagna, tende la mano.
“Mi ami? Si
Allora dimostramelo, lasciami libera!”
Mia cara Giulia, il tuo sorriso è entrato nelle case e nei cuori di noi italiani e anche se per solo pochi anni, la tua vita qui non è stata sprecata, sarai segno di una bellezza e di una bontà forti che segneranno azioni prossime, misure educative. Vedrai che sarai presente anche se qualcuno ha voluto annientarti in tutti i modi.
Monica