Hangartfest, dal primo settembre al 9 ottobre 2024 a Pesaro

6

La XXI edizione della manifestazione di danza contemporanea, Hangartfest, è all’insegna di nuove connessioni tra arte, pubblico e tecnologia

PESARO – Si è tenuta ieri a Villa Imperiale la conferenza stampa di apertura della XXI edizione di Hangartfest, festival di danza contemporanea sostenuto dal Ministero della Cultura, dalla Regione Marche e dal Comune di Pesaro.

La manifestazione nell’anno di Pesaro 2024 Capitare italiana della cultura si svolgerà dal 1° settembre al 9 ottobre e presenterà 15 eventi (26, comprese le repliche), di cui ben 11 debutti, 4 performance itineranti e 2 installazioni performative oltre agli eventi collaterali quali laboratori, incontri con gli artisti e momenti conviviali.
Al centro della programmazione artistica di quest’anno – ha esordito Antonio Cioffi, direttore artistico del Festival – vi è la sperimentazione e la ricerca di nuovi linguaggi con modalità di fruizione e soluzioni innovative che ripensano il rapporto tra scena e spettatori”.

Questi ultimi sono infatti sempre più spesso parte attiva del processo creativo, fino ad essere inglobati nella performance stessa dell’artista.

Dichiarazioni

“Un ruolo importante nella ricerca – ha proseguito Cioffi – lo giocano gli strumenti che mettono a disposizione delle performing art, segno di un processo evolutivo a cui l’artista è inevitabilmente esposto, portando con il gene creativo della novità”.

A prendere parola anche l’Assessore alla Cultura Daniele Vimini:
Ricerca, dialogo sul futuro, relazioni internazionali sono tre i più rilevanti valori di Hangartfest, ma anche tre direzioni che Pesaro 2024 percorre con grande convinzione. Il mio augurio – ha continuato l’Assessore, è di vivere al meglio questo festival che pensa alla danza contemporanea anche e soprattutto come opportunità di incontro e avvicinamento tra le persone, le giovani generazioni in particolare“.

Alessandra Castelbarco Albani e Marco Di Nallo sono intervenuti per raccontare la nuova sinergia nata tra il Festival e Villa Imperiale, che quest’anno ospiterà in prima assoluta ben 4 performance site specific:
“I nuovi linguaggi contemporanei e le arti performative rappresentano un tramite in grado di catturare e restituire per un breve momento l’energia del vissuto di un luogo come Villa Imperiale. Il corpo (del danzatore) si rende il medium attraverso il quale il pubblico può essere accompagnato in un’esperienza unica e immersiva”.

Sono intervenuti al tavolo del relatori anche Paolo Paggi, curatore artistico del Festival, Valentina Tibaldi della Compagnia Zerogrammi e Thomas Bertuccioli per Danzando memorie sul mare.

I primi appuntamenti in programma:

Ad anticipare l’apertura del Festival sarà proprio l’ultimo capitolo del progetto realizzato per Pesaro 2024. L’iniziativa, che ha coinvolto nella prima fase i borghi dell’entroterra, giunge a Pesaro con un laboratorio aperto alla comunità che culminerà il 31 agosto, ore 21.00, con una Grande Performance partecipativa nei Giardini della Biblioteca San Giovanni.

La regia dell’evento è curata dal coreografo Stefano Mazzotta e vede il coinvolgimento dei danzatori della Compagnia Zerogrammi e del gruppo Viva el Ball diretto da Thomas Bertuccioli.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti alla Grande Performance Partecipativa.
Il laboratorio di Viva el Ball è aperto alla comunità e si svolge tutte le sere fino al 31/08 dalle ore 21.00 ai Giardini della Biblioteca San Giovanni.

Il progetto si conclude il 1° settembre con una gita al tramonto sulla motonave Queen Elisabeth in partenza alle ore 19.00 dal porto di Pesaro dove, in un rituale simbolico e fortemente poetico, verranno consegnate al mare le memorie raccolte nei borghi.
Ingresso a pagamento € 30 con cena di pesce a bordo. Prenotazione obbligatoria sul sito del Festival.

Gli appuntamenti proseguono il 3, 4 e 5 settembre (doppia recita ore 18.00 e 21.00) alla Maddalena con la prima assoluta di Redrum, un lavoro a metà tra una performance di danza e un’installazione artistica immersiva a cura di Marco Valerio Amico e Rhuena Braccl del Gruppo Nanou.

La performance, che vede Hangartfest tra i coproduttori insieme a Ravenna Festival e Bassano Opera Estate, e si avvale della collaborazione di AMAT, è un omaggio a Shining di Stephen King e alla sua reinterpretazione di Stanley Kubrick. Evoca un luogo inesistente ma familiare, capace di scatenare un immaginario conturbante in cui si perde il confine tra realtà, sogno e desiderio.
In Redrum il pubblico può entrare, uscire e muoversi nello spazio liberamente, amplificando la casualità della performance. Ingresso € 5

Il programma completo di Hangartfest

Il 6 settembre (debutto ore 09.00 e replica ore 19.00) in partenza dal Lungomare Nazario Sauro debutta Arena la nuova creazione di Pablo Ezequiel Rizzo e Sena Lippi nel contesto del progetto triennale promosso dal Festival a sostegno della giovane danza contemporanea italiana.

Il 7 settembre alle ore 19.00 in partenza da Piazza della Creatività (davanti alla Pescheria) va in scena Footloose di Anna Gesualdi e Giovanni Trono della Compagnia TeatrinGestAzione. L’azione che vede la partecipazione di migranti, è preceduta da un laboratorio e realizzato in collaborazione con il Labirinto Cooperativa Sociale.

Sempre di Gesualdi | Trono è un’altra performance che mette in prima linea il pubblico. Lo stesso  da spettatore diventa a tutti gli effetti attore. L’8 settembre (ore 21.00) alla Maddalena va in scena la prima assoluta di Monàs – la reale sostanza delle cose, un’opera ibrida tra installazione partecipata, composizione coreografica e live cinema.

Il 10 settembre (ore 21.00) la Maddalena ospiterà in prima nazionale lo spettacolo I am (not) Giselle di Mónica García Vicente, punto fermo della danza contemporanea indipendente ad Hannover. In scena Laura Garcia Aguilera e Camilla Matteucci, danzatrice pesarese in carriera in Germania, che torna ad esibirsi nella sua città dopo 17 anni di assenza.

Sempre alla Maddalena, il 14 settembre (ore 21.00) con replica il giorno successivo alle ore 18.00 il Festival ripropone Giaro in Luce, il progetto originale di Hangartfest a cura di Masako Matsushita sulle musiche dell’eclettico compositore Paolo Giaro. In scena la danza della monaca induista Atmananda, del performer ghanese Demian Troiano Hackman, della performer portoghese Teresa Noronha Feio e della giovane danzatrice pesarese Gioia Tartaglia, che simbolicamente rappresenterà lo scambio generazionale.

Il 18 e 19 settembre (ore 18.00) ci si sposta a Villa Imperiale con la performance dal titolo Dalla Terra di Andrea Baldassarri, creata per la scultura monumentale La timidité des cimes (La timidezza delle chiome), installata nel parco di conifere di Villa Imperiale, progettata dallo studio Atelier Poem Architects e costruita dall’azienda Wooden Houses.

Ancora a Villa Imperiale il 22 settembre (ore 18.00) sarà la volta di Matermorfo di Masako Matsushita e Bruixes_Lab, lavoro realizzato in collaborazione con Umanesimo Artificiale che approfondisce la relazione tra corpo e tecnologia. Prendono parte all’evento anche Elia Mazzini, regista cinematografico emergente; Giulia Tomasello, interaction designer, Cristina Dezi, artista e designer queer.

Il 26 e 28 settembre alla Maddalena (ore 21.00) nel contesto della rete nazionale Giacimenti per l’emersione di giovani talenti il Festival presenta Fallen Angels di Michael Incarbone, e Manitou di Ginevra Ghirimoldi e Chiara Romanato.

Il 29 settembre si torna a Villa Imperiale (ore 10.00, 15.30 e 18.00), questa volta con OZ, il nuovo lavoro di Marta Bevilacqua e della Compagnia Arearea. Un viaggio coreografico ispirato al racconto de Il Mago di Oz che performers e pubblico percorrono insieme in un continuo gioco di specchi e relazioni.

Il 5 ottobre l’ultimo appuntamento a Villa Imperiale vedrà in scena il debutto di Pianissimo creata dalla coreografa Michela Paoloni ancora per la scultura La timidité des cimes, di Atelier Poem Architects.

Il Festival si conclude il 9 ottobre alla Maddalena con il debutto di Graziosissimo, un lavoro di Laura Gazzani che pone al centro il rapporto tra la scena e il pubblico, laddove i confini vengono sfumati e lo spettatore diventa parte dell’esperienza performativa.

Tra gli eventi collaterali, oltre ai laboratori aperti alla comunità di Danzando memorie sul mare, si segnalano gli Incontri con gli artisti al termine degli spettacoli che rientrano nel programma di sensibilizzazione del pubblico.

La prevendita dei biglietti è online sul sito di Liveticket e nei punti vendita convenzionati.
Botteghino alla Maddalena (Pesaro) aperto dal martedì al sabato dalle 16.00 alle 19.00 e nei luoghi di spettacolo a partire da 1 ora prima delle performance.
Maggiori informazioni sul sito del festival www.hangartfest.it