FANO – Questa poesia è dedicata a Massimo ma ho deciso di chiamarla non con il suo nome proprio ma con quello a cui io, dalla mia ottica, lo abbino. E cioè al giornalismo.
Dunque il titolo sarà “Il giornalista” anche se ogni persona ha tante sfaccettature, lascia impressioni e sensazioni, malumori e buonumori per l’innata non perfezione di cui siamo composti ma che tralasciamo nel negativo per rinvigorire il bene che ad maiora potremmo tendere.
I versi saranno perciò liberi e spassosi di vagare nel bianco componendo come ali di ventaglio, il dipinto di una persona a colori.
Il giornalista
E di colori
siamo fatti
se non nella luce trasparente
ci avvolgiamo
come neonati ogni qualvolta
ci poniamo di
riflesso alla vita.
Una vita che ha acquisito
nuovo sapore
con il messaggio de il giornalista.
Nell’intenzione benevola
e placida di approcciare
all’ars dello scrivere,
Costui, Massimo,
l’ha afferrato
e riversato
destando lievità e vigore.
Con diletto ed
esperienza
si nutre,
di più passione e
impegno
venati
da curiosa
partecipazione
alla valorizzazione.
Non è puerile
né illusorio
l’uomo
che si compiace dell’altro
che condivide e
rimpingua
dei suoi meriti
elevandone altri.
Se poi a
scoprirne il senso
si traggono
anni di scoutismo,
energia virulenta
che scoppia in musica
serate di intrattenimento
amici che suonano
e cantano insieme
valori radicati
e selezione.
L’essere selettivi,
il giornalista,
lo vede come un pregio
e lo incarna
onorando
la sua personalità
in meno di poche
dispersioni
e casualità evanescenti.
Ciò che di buono si
attinge da Costui,
è l’onorare
senza paura
di dovere compromesso
all’adeguamento,
una non egocentrica
accettazione ma
tenace perseveranza.
Io ho imparato da Lui e
sento di dovergli
del ringraziamento
pur nella assenza sia anche
presenza della sua
essenza nella
mia vita.
L’empatia
che trafigge
i confini
fisici e
dà credito alla virtualità
di essere una grande invenzione
mediando tra volontà
e talenti,
pezzi di vita
e cocci di emozioni
ci ha posti
in comunicazione
e permesso
che i
desideri medesimi
di gratificazione
e opus
fossero
compiuti.
Costui,
Massimo,
si adopera
e nei versi che
or ora scivolano veloci
via
come oleati
ripongo
l’ardita promessa
postami con me stessa
fin da principio
che ne appaia
l’immago
energica ed attiva
di un uomo
versatile
e creativo
che sono
contenta di
aver tra le
mie amicizie
e di cui con
piacere dono
ritratto.
Ad maiora,
tua Monica.
Monica Baldini