Per la celebre fotografa russa Svetlana Avvakum Urbino diventa un set che mette insieme architettura, arte e danza

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URBINO – La città di Urbino è diventata un set fotografico che mette insieme architettura, arte e danza. Dal 24 luglio, e per tutta la settimana, la celebre fotografa russa Svetlana Avvakum ha realizzato degli scatti molto speciali, portando alcune delle giovani ballerine della Bolshoi Ballet Academy  nei luoghi più rappresentativi della città: il Palazzo Ducale, la Casa natale di Raffaello, il Teatro Sanzio, la Fortezza Albornoz con il suo panorama sul centro storico patrimonio dell’Unesco, gli Oratori di San Giovanni Battista e San Giuseppe, l’Orto Botanico. La sessione fotografica è stata voluta dal Comune di Urbino, e le foto di alta qualità che ne scaturiranno potranno diventare protagoniste del futuro materiale promozionale della città.

Svetlana Avvakum è specializza nelle fotografie che ritraggono danzatori e danzatrici. Nel settore è conosciutissima e Urbino sta entrando  nel suo repertorio esclusivo. «Urbino – riferisce la fotografa – è sorprendente. E’ una città bellissima. Mi ha emozionato lavorare nella casa dove Raffaello è nato. Dove ha lasciato il suo primo capolavoro. Incredibile. Ma ogni luogo che ho visto aveva il suo fascino. E con le giovani della Bolshoi Ballet Academy  c’è stata subito grande sintonia».

Questa occasione è nata grazie alla presenza per il secondo anno consecutivo della Bolshoi Ballet Academy, che ha scelto Urbino per le proprie attività grazie al lavoro congiunto dell’Università degli Studi “Carlo Bo”, dello spin-off universitario “Lingua Ideale” che si occupa di internazionalizzazione e dell’Amministrazione comunale.  «Ci stiamo trovando molto bene – spiega Davis Robertson, co-direttore dei programmi internazionali della Bolshoi Ballet Academy – e puntiamo ad allargare le nostre attività già dal prossimo anno. Vogliamo spostare i corsi in alcuni spazi del centro storico di Urbino e avviare lezioni dedicate ai docenti di danza che vogliono specializzarsi seguendo le tecniche del Bolshoi.  Se tutto sta funzionando, dobbiamo ringraziare l’accoglienza e il supporto avuto dall’Università degli Studi “Carlo Bo”, da “Lingua Ideale” e dall’Amministrazione comunale.

«Sta crescendo qualcosa di molto importante», sostiene la professoressa Francesca Bottacin, che segue il progetto per conto dell’Università di Urbino. «Il fatto che le istituzioni della città stiano  cooperando con slancio  sta dando grande forza a questo progetto legato alla danza. Sere addietro, a Palazzo Ducale, lo spettacolo  realizzato in cooperazione fra Bolshoi Ballet Academy  e Festival Internazionale di Musica Antica ha dimostrato le straordinarie potenzialità  del lavoro nato lo scorso anno a Urbino».

«Come Amministrazione comunale – dice Marianna Vetri, consigliere delegato – crediamo profondamente in questo genere di progetti che legano cultura, turismo e benessere,  inglobando  attività come danza e sport.  Urbino deve puntare sulle proprie eccellenze. In questo caso, con il lavoro di Svetlana Avvakum,abbiamo accostato luoghi di grande bellezza, che rappresentano l’identità urbinate, con un’attività artistica di alto livello, come la danza della Bolshoi Ballet Academy. Ne dovranno uscire immagini affascinanti, con cui contribuire a comunicare la nostra unicità».

«”Lingua Ideale” – afferma Monica Ruggeri, esponente dello spin-off dell’Università di Urbino – ha creduto sin da subito nell’importanza di questa preziosa collaborazione con la Bolshoi Ballet Academy, che non solo dà prestigio all’ateneo e alla città, ma che si inserisce perfettamente in quel processo di internazionalizzazione che è al centro del nostro lavoro. Da anni infatti operiamo con un duplice obiettivo: da una parte portare il nome dell’ateneo ducale, della città di Urbino e il suo grande patrimonio culturale all’estero; dall’altra, attraverso iniziative come queste, far confluire nella nostra città il meglio dell’arte e della cultura internazionale».