Lella Costa a Fano per ricevere il Premio ‘Ho l’Africa nel Cuore’

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Lella Costa FANO – Lella Costa non ha bisogno di presentazione: la sua brillante carriera sui palcoscenici italiani l’ha resa una vera e propria icona del teatro. A lei verrà assegnato il Premio ‘Ho l’Africa nel Cuore’ ( IX edizione) da L’Africa Chiama domenica 27 Settembre, ore 17, nell’auditorium S. Arcangelo, nel giorno di apertura della Settimana Africana Regionale (XVIII edizione). Negli anni passati il Premio è stato assegnato, fra gli altri, a Laura Boldrini, Giobbe Covatta, Cècile Kienge, Nicolò Fabi, Giusy Nicolini e J. Leonard Touadì.
Il pubblico la conosce come una delle più brillanti monologhiste italiane che ha fatto del femminismo la sua chiave di volta. Un’intellettuale concreta, sempre impegnata nei temi sociali, non sempre elogiata per la sua poliedrica attualità.
Gabriella Costa, riconosciuta come Lella, nasce, cresce e studia a Milano, coniugata, tre figlie, si laurea in Lettere, si diploma all’accademia dei Filodrammatici, inizia a recitare anni ’70 e nel 1980 debutta a teatro con il primo dei suoi monologhi che la fanno tanto apprezzare dalla critica e dal pubblico. Durante l’evento, Lella Costa si produrrà con un monologo di sua composizione. Tra i suoi numerosi libri ricordiamo solo l’ultimo “Che bello essere noi” pubblicato un anno fà. Ha preso parte a numerosi film rivelandosi doppiatrice di vari personaggi famosi
L’Africa Chiama ong, attribuendo oggi questo premio a Lella Costa, ha fatto una scelta fortemente motivata ed anche molto vicina ai principi e agli obiettivi che da 14 anni sta realizzando in modo concreto in Kenya, Tanzania e Zambia con molteplici interventi umanitari nei settori dell’alimentazione, istruzione, salute, auto sviluppo su base comunitaria e integrazione sociale e scolastica delle persone con disabilità.
Infatti Lella Costa, aggressiva e fragile nello stesso tempo, è da molto tempo al fianco di organismi internazionali per scuotere la coscienza degli onesti e per denunciare la malvagità dei potenti. Sempre schierata dalla parte delle popolazioni civili vittime delle guerre, dei più deboli e dei dimenticati.