Macerata

Cosa vedere a Macerata: attrazioni, monumenti, luoghi

Nel centro storico meritano una visita lo Sferisterio, Palazzo Buonaccorsi, la Biblioteca Mozzi – Borgetti e la Torre dell’Orologio

MACERATA – Macerata, posta su un colle a 315 metri slm tra la valle del Potenza e quella del Chienti, è una delle città più belle e ricche di storia e di arte delle Marche.

Già abitata nei periodo preistorici, fu fondata dai profughi provenienti dalla vicina città romana di Helvia Ricina distrutta dai Goti nel V secolo d.C. Nel 1320 la decisione di papa Giovanni XII di concedere a Macerata la sede vescovile comportò per la città un aumento sia della popolazione sia dell’importanza politica, grazie alla fedeltà allo Stato Pontificio. Il XVI secolo fu il periodo d’oro della città: la vita cittadina fu caratterizzata da un fiorente livello politico sia a livello economico e furono conclusi i lavori alla cinta muraria, che ancora oggi racchiude il centro storico. Non include la Fonte Maggiore, un tempo utilizzata come lavatoio ed abbeveratoio dagli animali e oggi raccoglitore di acqua piovana.

Una passeggiata nel centro di Macerata non può che iniziare dal suo monumento simbolo: lo Sferisterio. Al fine di dare alla città una struttura permanente per il gioco della palla col bracciale, nella prima metà dell’Ottocento, alcuni maceratesi ben pensanti finanziarono la costruzione dello Sferisterio, su progetto dell’architetto Ireneo Aleandri. Inaugurato nel 1829 in stile neoclassico, si distinse fin da subito per la sua maestosità: un’enorme arena di 90 m per 36, circondata da un’elegante successione di arcata scandite da 56 colonne e conclusa da un’imponente muro alto 18 metri. L’edificio venne anche adibito per pubblici spettacoli: circo equestre, caccia dei tori, manifestazioni pubbliche e di interesse politico.Con la sua perfetta visibilità e insuperabile acustica, con il tempo lo Sferisterio abbandonò la sua originaria destinazione sportiva per divenire palcoscenico per la musica lirica.

Nel cuore di Macerata sorge Palazzo Buonaccorsi, un’architettura storica di Macerata situata in via Don Minzoni 24. Il piano nobile di Palazzo Buonaccorsi, destinato a nuova sede dei musei civici, ospita la raccolta di arte antica ordinata nelle tredici sale affrescate e la monumentale Galleria dell’Eneide, creata nei primi decenni del ‘700 con una ricca serie di dipinti ispirati al poema virgiliano. Il percorso è dotato di apparati multimediali che consentono la lettura dei miti affrescati nei fregi delle sale e nella volta della Galleria dell’Eneide in parallelo alla scoperta del patrimonio artistico e monumentale della città. Un’istallazione multimediale suggerisce una chiave di lettura delle 25 imprese di accademici catenati. Il Palazzo ospita al piano seminterrato il nuovo allestimento del Museo della carrozza . Nei locali che si affacciano sul cortile inferiore del palazzo, sede delle antiche scuderie, sono esposti venticinque modelli.

La Biblioteca Mozzi Borgetti, sorta nel 1773 nei locali della soppressa sede del Collegio della Compagnia di Gesù, ha ereditato la biblioteca gesuitica nonchè molti altri fondi nei suoi oltre duecento anni di attività. Il palazzo eretto nell’area precedentemente occupata dall’Ospizio dei Cavalieri di Gerusalemme subisce numerosi rimaneggiamenti architettonici fino agli ultimi decenni del XVII secolo.Gli interventi decorativo-pittorici degli ambienti sono affidati agli artisti maceratesi Serafino Scarponi e Costanzo Alberti il quale cura sulle pareti di una delle sale i medaglioni con i ritratti degli imperatori romani. Per la Galleria trasversa, oggi denominata degli Specchi, Domenico Marzapani e Domenico Cervini creano una trama di grottesche di matrice raffaellesca e stilemi pompeiani con ritratti di filosofi e di scienziati illustri. Le quadrature dei soffitti si devono al pittore maceratese Vincenzo Martini. Attualmente è una delle maggiori biblioteche delle Marche ed è dotata di circa 350.000 volumi. Oltre ai 10.000 manoscritti, possiede 300 incunaboli ed oltre 4000 edizioni del secolo XVI. La Biblioteca ha inoltre una raccolta musicale e teatrale, una collezione risorgimentale e una ricca fototeca con oltre 20.000 immagini.Tutti i fondi antichi sono catalogati e consultabili.

Proseguendo per via Don Minzoni, si arriva in Piazza della Libertà dove si possono osservare la Torre dell’Orologio Astronomico, il Teatro Rossi e la Loggia dei Mercanti.

Iniziata nel 1492 grazie al lavoro di Matteo d’Ancona, la costruzione della Torre proseguì sui disegni di Galasso Alghisi da Carpi nel 500 e  venne ultimata nel 1653. Sul lato del basamento che si affaccia sulla piaggia della torre si trova la lapide a Vittorio Emanuele II che fino al 2015 occupava lo spazio dell’antico orlologio ora ripristinato. Dalla terrazza del coronamento è possibile osservare il panorama che si affaccia sulle colline,sui monti Sibillini e sul mare Adriatico. L’orologio astronomico di Macerata, unico al mondo ad avere le fasi lunari e il movimento dei pianeti rappresentati nel quadrante, è la replica dell’originale del 1571 dei fratelli Ranieri da Reggio Emilia realizzata dal maestro Alberto Gorla. Negli anni l’orologio venne guastato da un fulmine, più avanti manomesso e rimpiazzato dalla lapide in onore a Re Vittorio Emanuele II.

Il teatro fu realizzato a partire dal 1765 nel punto dove sorgeva il vecchio palazzo comunale, e inaugurato nel 1774. Il progetto architettonico, redatto da Antonio Galli da Bibbiena, venne poi riadattato da Cosimo Morelli che ne fu anche direttore dei lavori. Nel 1884 il teatro venne intitolato al musicista Lauro Rossi.Può essere visitato solo su prenotazione, con visita guidata.

Costruita probabilmente da Cassiano da Fabriano tra il quindicesimo ed il sedicesimo secolo, la Loggia dei Mercanti è ancora ben visibile, nella sua attuale versione restaurata, da tutte le angolazioni della piazza.

Il Biglietto Unico Macerata include consente di visitare i Musei civici di Palazzo Buonaccorsi e lo Sferisterio (da martedì a domenica dalle ore 10 alle 13 e dalle 14.30 alle 18) ed inlcude il City Tour, che permette di accedere alle sale antiche della Biblioteca comunale Mozzi – Borgetti e al primo piano della torre civica dove si può ammirare il meccanismo dell’orologio planetario (partenza ore 11e 16 da Piazza della Libertà). Costo del biglietto: 10 euro.

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Pubblicato da:
Marina Denegri

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