MACERATA – Una maxi rissa a colpi di spranghe, scoppiata dopo la mezzanotte di domenica 24 marzo u.s. a Macerata in via Roma, ha destato forte scalpore e preoccupazione tra la popolazione anche in considerazione dei numerosi video che ritraevano le fasi più concitate del violento scontro, diventando fin da subito virali sui social.
Si è assistito ad una notte di violenza tra circa 15/20 persone straniere che, tra auto che sfrecciavano, si sono affrontati con spranghe, mazze da baseball e coltelli. Fortunatamente le conseguenze per quattro di loro, che hanno fatto poi ricorso alle cure dei medici del pronto soccorso per delle ferite, sono state lievi, con delle prognosi dai tre ai sette giorni.
Il parapiglia e il timore che la situazione stava prendendo una brutta piega, ha allarmato i passanti ed i residenti che hanno iniziato a tempestare la centrale operativa della Compagnia di Macerata di numerose richieste di soccorso.
Di lì a pochi minuti le pattuglie della Sezione Radiomobile e della Stazione di Treia, supportati da una volante della Questura, hanno raggiunto il luogo dell’aggressione ma, come era immaginabile, nessuno dei contendenti è stato trovato sul posto. Un’attenta analisi delle immagini estrapolate dalle telecamere messe a disposizione degli inquirenti, hanno permesso di acquisire elementi utili a qualificare i fatti e ad indirizzare le indagini. Non a caso solo due veicoli sono risultati danneggiati durante i tafferugli e per i militari è stato facile associare i proprietari dei mezzi – giovani operai di origini egiziane, impiegati nel settore edilizio – ai soggetti coinvolti nella rissa, loro connazionali impegnati anch’essi nel settore edile.
Certamente i proprietari dei veicoli dovevano gioco forza ritornare per prendere le loro auto e così sono stati identificati insieme a tutti i loro accompagnatori, alcuni dei quali hanno poi chiesto l’intervento del 118 per essere curati.
Le perquisizioni effettuate alle auto ha consentito di rinvenire all’interno delle stesse mazze da baseball ed un coltello a serramanico. Le successive indagini, continuate per tutta la notte e per l’intera giornata di domenica, hanno poi portato al rinvenimento anche di un secondo coltello, a lama fissa, e ad altri bastoni e spranghe abbandonati durante la fuga, circostanze che inducono gli inquirenti a ritenere che l’azione è stata sicuramente premeditata e non è il frutto di un acceso diverbio casuale, degenerato poi in un atto di pura follia.
I Carabinieri sono riusciti a risalire a 7 dei partecipanti alla rissa: secondo le indagini svolte si tratta di cittadini di origini egiziane, di età compresa fra i 34 e i 20 anni, abitanti a Macerata e nella provincia, che dovranno rispondere tutti di rissa in concorso. Alcuni di loro dovranno rendere conto anche del porto abusivo di armi ed oggetti atti ad offendere oltre che delle lesioni personali aggravate riportate dai feriti.
Alla base della contesa risultano, secondo le prime indagini svolte, questione lavorative mai risolte, che hanno portato i contendenti a trovare una “mediazione” argomentata con atti di violenza e sopraffazione.
Nei confronti dei cittadini egiziani coinvolti nella rissa i Carabinieri di Macerata, che continuano ad investigare per identificare anche gli altri partecipanti, hanno avanzato alla Questura di Macerata la proposta per l’adozione di misure preventive idonee a garantire la sicurezza (urbana) come il foglio di via obbligatorio con divieto di ritorno nel Comune di Macerata e del DACUR c.d. DASPO urbano.
I Carabinieri precisano che le suddette informazioni vengono fornite nel rispetto dei diritti delle persone indagate, da ritenersi presunte innocenti in considerazione delle rispettive fasi del procedimento – indagini preliminari – fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile, e al fine di assicurare il diritto di cronaca costituzionalmente garantito.