“Hanno chiuso gli ospedali di Cagli Fossombrone e Sassocorvaro. Stanno smantellando quelli di Fano, Pergola e Urbino, giunti oramai allo stremo. Tutto ciò per realizzare un ospedale unico sulla costa, per il quale la regione non ha i fondi, né i numeri previsti dalla legge, né il consenso di tanti Sindaci della provincia. Un progetto irrealizzabile, che annullerà, come in gran parte è già stata annullata, la sanità pubblica della provincia di Pesaro e non garantirà nemmeno un ospedale vero ai cittadini Pesaresi. Non solo l’ospedale unico di Pesaro previsto dal Pd diventerà un pericolosissimo imbuto dove saranno costretti a confluire tutti gli abitanti dell’entroterra oltre a quelli della costa, negando così il diritto alla salute a decine e decine di migliaia di cittadini, ma questa struttura non potrà essere riconosciuta nemmeno come ospedale di 2° livello.
Lo avevamo denunciato da danni. Ora l’assurdità di questo progetto è emersa anche in consiglio regionale, dove è divenuta pretesto di scontro all’interno del Pd, un partito finito, allo sbando, arrivato a una tragica resa dei conti fra i suoi disperati boss locali. La logica voluta da Ceriscioli è quella di ospedale che mangia ospedale: l’Ospedale di Pesaro ha mangiato tutti gli ospedali del resto della provincia ed ora, l’applicazione di questo deleterio principio, porta alla fagocitazione anche dell’Ospedale di Pesaro ad opera di quello di Torrette di Ancona.
Sono anni che purtroppo assistiamo al pietoso teatrino di Ceriscioli, Minardi e compagni. Prima il dualismo fra Chiaruccia e Fosso Sejore. Poi si sono inventati l’algoritmo per individuare il miglior sito per realizzare l’ospedale unico provinciale. L’infallibile metodo del professore di matematica e presidente della regione è però miseramente naufragato. Si è quindi individuato il sito di Muraglia, senza ricorrere ad algoritmi ma dimostrando una cecità politica e una incapacità di amministrare la sanità degna dei peggiori dilettanti allo sbaraglio.
Oggi assistiamo alla crisi isterica del partito di maggioranza in regione e scopriamo che il piano sanitario regionale, decantato come uno dei migliori d’Italia, è solo un bluff ed e già fallito. Scopriamo addirittura che nemmeno l’ospedale regionale di Torrette può coesistere insieme all’ospedale di secondo livello di Pesaro e a quelli del sud delle Marche. Insomma, scopriamo che nelle Marche per il Pd dovrà esistere una sola struttura, l’ospedale Regionale di Ancona, e che tutta la restante sanità pubblica della regione dovrà scomparire. Prima che sia troppo tardi, se non lo è già, Ceriscioli, Minardi e compagni, si dimettano e consentano ai marchigiani di andare al voto già a primavera prossima, con un anno di anticipo! Un altro piano sanitario è possibile, per questo torniamo a chiedere il policentrismo ospedaliero, l’unico in grado di salvare la sanità pubblica e il diritto alla salute dei marchigiani”.
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