“Ho ancora negli occhi l’immagine dei corpi esanimi delle vittime di Arquata ricoverati nell’obitorio di Ascoli nei giorni successivi al 24 agosto. Ricordo quando mi venne chiesto come Sindaco di Ascoli di autorizzare gli uffici del comune a stilare i certificati di morte in luogo di quello di Arquata, raso al suolo dal sisma. Sono passati 4 anni e quella memoria viene ancora offesa da un sistema incapace di restituire la vita ai nostri paesi martoriati. La commissione bilancio ha bocciato il pacchetto sisma. Notizia di ieri. Sono allibito: fino a quando abuseranno della nostra pazienza ? A questo punto deve essere il governo a fare proprio il pacchetto degli emendamenti così da garantire le modifiche sollecitate dallo stesso commissario Legnini. Sarebbe l’unica via di uscita per cancellare questa pagina vergognosa della politica italiana”.
“Quanto accaduto l’altro giorno alla commissione bilancio della camera dei deputati in merito alla bocciatura di alcuni provvedimenti che avrebbero accelerato il processo di ricostruzione dei territori distrutti dal terremoto dell’agosto 2016, negando anche alcune ulteriori provvidenze alle popolazione di quei borghi, ha dell’incredibile, o peggio del vergognoso. È l’ ennesima dimostrazione che a questo governo delle sofferenze dei nostri territori non importa nulla, e peggio ancora, al PD regionale, Mangialardi compreso, interessa di più occuparsi delle future alleanze elettorali in vista delle prossime elezioni, terrorizzati da una più che probabile sconfitta, invece che lavorare per risolvere i problemi delle aree terremotate, ancor più allo stremo anche per gli effetti della crisi da Covid 19. Non è bastata al PD regionale, ed al governo la spietata, e se volete, drammatica analisi fatta al suo insediamento dal commissario per la ricostruzione Legnini, circa i ritardi accumulati ad oggi dal processo di ricostruzione e tutti compresi in questi numeri: pratiche attese 80629, progetti depositati 12814 pari al 15,8% ; i provvedimenti di concessione dei contributi sono solo il 5,7%, ed i cantieri aperti, al 28 febbraio , solo 2890. L’importo dei contributi erogati alla fine di febbraio era solo di 355ml di € circa, a fronte di un plafond di 6,1 mld di euro. Per non parlare poi dei tempi biblici per l’istruttoria di una pratica! E il governo che fa? Boccia tutti i provvedimenti per riparare a questi disastri! E la regione? Silenzio assordante, perché la priorità è la rincorsa a cercare alleanze per le prossime elezioni, per scongiurare una sconfitta, che ormai appare certa. Spero che i marchigiani, e soprattutto il Piceno, prendano nota di tutto questo”.
“Il gioco -scrive l’esponente azzurro in una nota- è sempre quello: con una mano la sinistra accarezza le sofferenze della gente, con l’altra prende a schiaffi la dignità delle persone che hanno bisogno, e lo fa alle loro spalle.
Questi due atteggiamenti sono due facce della stessa medaglia, che oggi, nelle Marche, porta il nome di Maurizio Mangialardi. Aver cassato dagli emendamenti a favore della ricostruzione post sisma 2016 al decreto rilancio è un qualcosa che non possiamo accettare. Purtroppo il Cruijff delle Marche ha steccato la prima, e dubito potrà ripresentarsi a spasso nei paesi cratere dopo questo pesante scivolone.
Forza Italia sarà sempre in prima linea nei confronti di quelle popolazioni colpite dal sisma, lo abbiamo fatto di recente con l’emendamento Nevi, firmato anche dal collega Baldelli, per il credito d’imposta che siamo riusciti a fare approvare a Montecitorio e che aiuterà molte imprese in questo delicato momento storico.
Purtroppo dobbiamo fare i conti con una Regione che per il sisma ha fatto poco e lo ha fatto male, non a caso è l’unica Regione, tra quelle terremotate, ad avere continui problemi di emergenza abitativa. La pacchia però è finita, il centrodestra –conclude Battistoni- è pronto per prendere in mano i problemi del territorio con un’offerta politica e programmatica puntuale e decisamente importante”.
La maggioranza PD-M5S boccia il pacchetto di proposte per il sisma. L’ennesima opportunità sprecata e l’ennesima beffa per le popolazioni terremotate che dopo quattro anni ancora aspettano la rimozione delle macerie, la stabilizzazione del personale negli Usr, lo snellimento delle procedure. Tutte le proposte presentate dal centrodestra ma anche dai parlamentari della maggioranza sono state stoppate in commissione, le stesse priorità che sono state evidenziate anche dal commissario Legnini. È grave dover prendere atto che anche il decreto rilancio non è stato considerato il provvedimento giusto per dare le risposte definitive alle popolazioni e ai territori colpiti dal sisma del 2016. Dispiace anche dover prendere atto dell’ennesimo fallimento che però a pagare sono solo famiglie e imprese, che non hanno alcuna responsabilità se non quella di vivere in uno Stato che mette la burocrazia sempre al primo posto, anche davanti alle catastrofi. Non si riesce a comprendere il motivo per cui tutti ci troviamo d’accordo rispetto alla necessità di provvedimenti indispensabili ma poi non si riesce mai ad arrivare al dunque. I governi regionale e nazionale hanno sempre e solo fornito alibi e discriminato questo territorio rispetto ad altre emergenze come se le Marche e il centro Italiano fossero un territorio di serie B. Oltre ad essere un atteggiamento inaccettabile è la prova più profonda della strumentalizzazione che è stata fatta del sisma e dell’inadeguatezza dei rispettivi governi. Rammarico per l’inerzia e l’indifferenza delle istituzioni davanti a drammi come lo spopolamento, la disoccupazione, il drammatico aumento dei suicidi e la crisi di tutto il tessuto”.
“Siamo rammaricati del fatto che il pacchetto di misure per il sisma non sia passato e che nel decreto Rilancio non ci sia un euro destinato alla ricostruzione post-sisma. È inutile che Mangialardi mischi le carte dietro a una generica responsabilità della commissione Bilancio quando ad aver bocciato le proposte è il Governo giallorosso, il PD e gli stessi partiti che lo appoggiano nella corsa alla Presidenza. Con questo tentativo maldestro di addossare responsabilità ad altri, sta cercando di ingannare i cittadini. L’unico e vero tema è che bisogna dare risposte a questi territori perché la ricostruzione è ancora ferma e quindi chiediamo al Governo e alla maggioranza di correggere il provvedimento al Senato o di inserire le misure nel primo documento utile, il decreto semplificazioni”.
È quanto dichiara il deputato di Fratelli d’Italia, Emanuele Prisco, commissario di Fdi per le Marche.
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