Dopo la visita al Comune di Arquata del Tronto e l’incontro con i Sindaci dei Comuni del cratere di questa provincia e di quella di Fermo, è stato accolto in Prefettura dal Prefetto, Rita Stentella.
All’incontro erano presenti il Presidente della Regione Marche e quello della Provincia di Ascoli Piceno, il Commissario straordinario per la ricostruzione, il Direttore per l’ufficio della ricostruzione Marche, i vertici della Forze dell’ordine, dei Vigili del fuoco, dell’Esercito e della Capitaneria di porto.
Nel corso del cordiale incontro è stato fatto il punto sulla situazione post-sisma e sulle criticità che riguardano il territorio con specifico riferimento alla ricostruzione e agli interventi infrastrutturali da completare.
Il Prefetto ha fatto presente che, nonostante alcune inevitabili difficoltà tecnico-operative riscontrate, tutti gli attori istituzionali coinvolti nella fase post-sisma hanno risposto con efficienza e prontezza alle istanze e alle esigenze del territorio. Particolare attenzione è stata prestata ai profili di legalità e sicurezza connessi alle attività di controllo del territorio, di demolizione, di rimozione delle macerie e di ricostruzione.
Come sottolineato dal Presidente della Regione Marche e da quello della Provincia di Ascoli Piceno, subito dopo il verificarsi della prima scossa sismica, le Forze dell’ordine coordinate dal Prefetto, con il supporto dei Vigili del Fuoco, dell’Esercito e della protezione civile, hanno saputo interpretare al meglio il difficile contesto in cui sono state chiamate ad operare, assicurando una costante e sinergica azione a sostegno della popolazione, tuttora in atto.
ASCOLI PICENO – Si è tenuto ancora ad Ascoli Piceno, presso gli uffici comunali di palazzo Arengo, un importante incontro tra il sindaco Guido Castelli ed il senatore Vito Crimi, sottosegretario con delega al terremoto. Presenti anche i parlamentari del Movimento 5 Stelle Francesco Silvestri, Giorgio Fede e Roberto Cataldi. Tema centrale la raccolta delle macerie del sisma del 2016 nella provincia di Ascoli Piceno, evidenziando alcune anomalie ravvisate sia dal Comune di Ascoli che dalla società Ascoli Servizi Comunali in merito ad una recente decisione della Regione Marche. La revoca, infatti, dell’affidamento precedentemente assegnato alla società sambenedettese PicenAmbiente, ha portato ad incaricare per lo smaltimento delle macerie di Ascoli e Fermo una società maceratese denominata Cosmari.
“Nel marzo 2017 la Regione Marche- sottolinea il primo cittadino ascolano Castelli– decise di affidare il servizio dello smaltimento delle macerie alla PicenAmbiente per le province di Ascoli e Fermo e alla Cosmari per la provincia di Macerata. Tutto questo ai sensi dell’articolo 28 comma 6 del decreto legge 189 sul terremoto. La PicenAmbiente, nell’anno di svolgimento dell’incarico, ha smaltito circa 268mila tonnellate di macerie”.
“Sono arrivate infatti delle contestazioni da parte della Regione alla PicenAmbiente- aggiunge Castelli- con conseguente revoca dell’affidamento. Ai sensi dell’articolo 28 del decreto legge sopracitato la Regione avrebbe dovuto affidare i lavori di smaltimento ad un’altra società pubblica più prossima al luogo di raccolta delle macerie, ovvero Ascoli Servizi Comunali. Non si sa bene per quale motivo– evidenzia ancora Castelli– la Regione ha deciso di affidare questo servizio, che ha un importo di ricavi pari a 10 milioni di euro, alla Cosmari anche per quanto concerne le province di Ascoli e Fermo”.
Tale anomalia è stata proprio alla base dell’incontro con il sottosegretario Crimi.
“Siccome questa decisione penalizza in maniera evidente Ascoli Servizi Comunali- dice Castelli-, mi chiedo: la Regione non ha voluto accrescere il volume del fatturato di una società che appartiene per il 60% al Comune di Ascoli? Ovviamente Ascoli Servizi Comunali ha già impugnato tale provvedimento ed in merito si esprimerà il Tar”.
Il sindaco di Ascoli ha inoltre voluto sottolineare come la Cosmari, da metà novembre al 9 gennaio 2019, “ha rimosso appena 2097 tonnellate di macerie, quando invece la PicenAmbiente, prima della revoca, rimuoveva dalle mille alle 1400 tonnellate al giorno- dichiara Castelli-. Appare evidente la discriminazione ai danni della nostra società partecipata. Al sottosegretario Crimi, che ha comunque promesso di occuparsi della questione, abbiamo evidenziato questo fatto oltre alla gravissima situazione di stallo che riguarda la raccolta delle macerie”.
TOLENTINO – A Tolentino il presidente della Regione Marche ha partecipato al confronto tra il Sottosegretario Vito Crimi e i sindaci del maceratese per discutere di ricostruzione post terremoto
“Anche questo secondo appuntamento con il Sottosegretario Crimi, dopo quello di ieri ad Arquata, si è mostrato particolarmente utile per il meccanismo di partecipazione e di rapporto fra territorio e Governo, soprattutto con l’obiettivo di rispondere concretamente alle tante domande che i cittadini continuano a porci. Raccogliere il contributo dal basso significa dare più qualità agli atti e alle azioni necessarie. Un’occasione di scambio proficuo che, a mio parere, è la strada giusta per migliorare tutti gli strumenti di intervento a disposizione. Abbiamo inviato al Governo i punti su cui intervenire e gran parte riguardano le modifiche normative per la semplificazione della ricostruzione pubblica, per accelerare quella privata e per risolvere il problema del personale impiegato alla ricostruzione, il tutto con il fine preciso di dare un futuro economico a questi territori”.
Cosi il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, è intervenuto a margine dell’incontro tra il Sottosegretario Vito Crimi e i sindaci del maceratese, organizzato al teatro politeama di Tolentino per discutere di ricostruzione post terremoto. Tra i presenti, oltre ai sindaci, il prefetto di Macerata Iolanda Rolli ed il Segretario generale della CEI mons. Stefano Russo.
“Occorre prevedere per i Comuni più danneggiati un’accelerazione – ha sottolineato Crimi parlando con la stampa – i sindaci saranno coinvolti già nella fase del procedimento legislativo perché devono essere consapevoli delle norme che saranno applicate. Insisto sulla necessità di un Testo Unico sulla ricostruzione, che in futuro possa individuare fin dall’inizio le misure da mettere in campo”.
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