La vicenda ha inizio nel mese di giugno 2021 quando il giovane, fingendo trovarsi nella provincia maceratese a causa delle gravi condizioni di salute della nonna, muove a compassione il Parroco della piccola cittadina e lo convince dapprima ad offrirgli ospitalità, poi a consegnargli la somma contanti di euro 2.500,00 che gli sarebbero serviti per le cure
dell’anziana donna e gli avrebbero permesso di fare rientro ad Andria, sua città natale. A sostegno del suo diabolico disegno ed al fine di guadagnarsi la fiducia del prelato l’uomo, simulando essere il Vescovo di Bari, nei giorni successivi contatta telefonicamente Don Lauro e lo esorta ad essere generoso, rassicurandolo che avrebbe lui stesso restituito le somme elargite a titolo caritatevole.
Mentre le richieste di denaro e bonifici divenivano sempre più frequenti, il prelato nei mesi
successivi riceve ulteriore telefonata dall’indagato che, fingendosi stavolta impiegato postale di Andria, oltre a dichiarare falsamente il suo stato di indigenza, convince con ulteriori raggiri il parroco ad effettuare successivi bonifici per sanare definitivamente la situazione patrimoniale e non incorrere in sanzioni penali per inesistenti illeciti di natura fiscale scaturiti dai numerosi bonifici effettuati.
Le indagini condotte dai militari a seguito di dettagliata denunzia presentata dal parroco e
coordinate dalla Procura della Repubblica di Macerata, hanno permesso di raccogliere in breve tempo univoci e concordanti elementi di reità a carico dell’indagato quale unico autore degli artifici e raggiri che hanno indotto Don Lauro ad elargire fino al mese di febbraio di quest’anno la somma complessiva di circa 86.000,00 euro tra bonifici e contanti, nell’erroneo convincimento di aiutare una persona bisognosa, mosso dapprima da sentimenti di cristiana compassione, successivamente dall’infondato timore, pure ingenerato con l’inganno, di dover evitare gravi e pregiudizievoli conseguenze di carattere fiscale e penale. Quindi, tenuto conto delle particolari modalità esecutive della condotta illecita, reiterata in danno di ministro di culto ed approfittando del suo animo compassionevole, valutata la particolare protervia e callidità capaci di rimarcare spiccata capacità a delinquere e notevole pericolosità sociale che ne elevano il pericolo di reiterazione, il GIP di Macerata ha ritenuto idonea la misura custodiale degli arresti domiciliari, eseguita nei suoi confronti ieri ad Andria.
Sono in corso ulteriori indagini poiché non è escluso che ci siano ulteriori ignare vittime
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