Dei nove indagati, due albanesi, una donna classe ’81 e un uomo classe ’73 sono destinatari della misura dell’obbligo di dimora e obbligo di presentazione alla P.G
FERMO – Nelle prime ore di oggi, nella Provincia di Fermo, i Carabinieri del Comando Provinciale di Fermo, con la collaborazione dei reparti territorialmente competenti e di unità specializzate del Nucleo Cinofili di Pesaro Urbino hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 2 persone di nazionalità albanese, ritenute responsabili in concorso di traffico di sostanze stupefacenti, in particolare cocaina.
L’indagine, avviata nell’inverno del 2021 dal Reparto Operativo – Nucleo Investigativo di Fermo, sotto la direzione della locale Procura Fermana, ha permesso di individuare e smantellare un sodalizio criminale dedito allo spaccio ed al traffico di ingenti quantitativi di droga (cocaina). Il gruppo criminale, formato da almeno 9 (nove) soggetti, stabili in questa Provincia, riforniva lo stupefacente (cocaina) a numerosi acquirenti della zona. Nello specifico, la cocaina veniva redistribuita in discrete quantità con l’ausilio di spacciatori al dettaglio, perlopiù albanesi e italiani, operanti lungo tutta la fascia costiera e nell’entroterra Fermano, in particolare nei territori di Porto Sant’Elpidio e di Sant’Elpidio a Mare.
Gli investigatori dell’Arma hanno sviluppato l’attività documentando le sofisticate modalità di spaccio dello stupefacente. Gli spacciatori infatti, per eludere e mitigare i rischi di essere sorpresi, vendevano prevalentemente su ordinazione, in alcuni casi con “servizio a domicilio”. In particolare l’indagine integra le complesse attività dell’operazione “Underground” che già lo scorso mese di marzo aveva portato all’arresto di 8 (otto) dei 13 (tredici) spacciatori indagati, tuti facenti parte di un sodalizio dedito allo spaccio sul territorio. L’operazione “Retail” è pertanto da considerarsi una costola di “Underground”, infatti gli odierni indagati (nove) si rifornivano dai soggetti destinatari delle misure restrittive già emesse a seguito di “Underground”. Il gruppo criminale si poneva ad un livello medio nella piramide della gestione dello spaccio e riforniva al dettaglio le piazze dei citati comuni di Porto Sant’Elpidio e di Sant’Elpidio a Mare. Attraverso una lunga e meticolosa attività di osservazione, analisi e riscontro, anche avvalendosi di attività tecniche di intercettazione, i militari sono riusciti a documentare puntualmente i movimenti dei componenti del gruppo criminale e definirne i ruoli nonché le modalità di gestione e controllo dello spaccio sul territorio.
L’attività d’indagine, nel corso del suo sviluppo ha consentito di documentare ben 1.800 (milleottocento) episodi di spaccio, per un totale complessivo di circa 1 (uno) kg di cocaina stimato e per un valore di mercato di circa 80.000 euro, nonché di identificare e segnalare all’autorità prefettizia 20 (venti) acquirenti assuntori di stupefacenti, di fascia d’età compresa tra i 25 e i 45 anni, perlopiù italiani provenienti dai diversi comuni della Provincia.
Dei nove indagati, due albanesi, una donna classe ’81 e un uomo classe ’73 rispettivamente domiciliati a Sant’Elpidio a Mare (FM) e a Porto Sant’Elpidio (FM) sono destinatari della misura dell’obbligo di dimora e contestuale obbligo di presentazione alla P.G., ritenuti responsabili in concorso di detenzione e spaccio di ingenti quantitativi di cocaina, già gravati peraltro da precedenti mentre per gli altri 7 (sette): un uomo di Fermo residente a Monte Urano classe 1977; due albanesi classe 1981 e classe 1985, entrambi residenti a Porto Sant’Elpidio (FM); un uomo originario di Petritoli classe 1963 residente a Sant’Elpidio a Mare (FM); due uomini classi 1971 e 1979 di Sant’Elpidio a Mare (FM) e infine un uomo di Fermo classe 1978 residente a Sant’Elpidio a Mare (FM), alcuni dei quali gravati anche da precedenti specifici, sono stati emessi ed eseguiti decreti di perquisizione personale e domiciliare per la ricerca di stupefacenti e le rispettive responsabilità saranno valutate direttamente in sede di giudizio – pertanto gli stessi restano indagati a piede libero.
Fra gli indagati, gli unici a svolgere attività lavorativa, due albanesi operai edile, e un italiano impiegato in fabbrica.
Nella fase esecutiva, che come citato è stata svolta anche con il supporto del Nucleo Carabinieri Cinofili di Pesaro Urbino, con i pastori tedeschi addestrati, “Kevin” e “One”, sono state effettuate nove perquisizioni domiciliari che hanno consentito di recuperare e sequestrare, modiche quantità di cocaina, vario materiale utile al confezionamento delle dosi tra cui bilancini precisione, e denaro contante provento dell’attività delittuosa.