La Passio anima l’intero paese ai piedi del Monte Nerone, con scenografie e figuranti di tutte le età che lungo le vie e le piazzette ripercorrono le tappe di una vicenda profondamente legata alla spiritualità delle nostre genti.
L’idea nasce nel lontano 1979 dalla voglia di alcuni giovani del paese di rinnovare la tradizionale Via Crucis del Venerdì Santo, preparando un primo copione ispirato ai testi evangelici. Oggi, anni dopo quei primi tentativi, la Passio è diventata un grande evento, una vera e propria rappresentazione teatrale di alcuni degli episodi più significativi della Passione. Un momento intenso e partecipato, nel quale si mescolano le tradizioni popolari degli abitanti dell’Appennino Marchigiano e la loro profonda spiritualità.
La cura nella realizzazione e l’impegno dei partecipanti ha reso la Passio una delle più affascinanti manifestazioni di Pasqua nel Centro Italia, con un pubblico sempre più ampio. Sono più di 100 gli attori e i figuranti, quasi tutti abitanti di Serravalle, che grazie da un’attenta preparazione interpretano la vicenda evangelica. I costumi che indossano sono cuciti a mano con un attento studio sui modelli e i materiali dell’epoca. Anche le scenografie sono tutte costruite in loco, esaltando l’abilità degli artigiani che per il Palazzo di Pilato hanno saputo preparare una scena di oltre trenta metri lineari. La sonorizzazione e gli effetti di luce vengono realizzati con attrezzature e professionali, una scenografia luminosa che si combina con le vivide fiamme delle torce.
Chi ha visto la Passio di Serravalle anche solo una volta ne è rimasto affascinato, anche per la combinazione di antico e moderno, tra le fiamme delle torce e le video proiezioni. Il livello di recitazione di ogni attore, gli effetti speciali, le musiche, i colori e il canto finale di Maria ai piedi della croce, hanno saputo emozionare tutti quelli che sono venuti a Serravalle il Venerdì Santo.
La Passio di Serravalle è affiliata a “Europassione per l’Italia” ed è parte di un importante progetto che punta a ottenere il riconoscimento da parte dell’UNESCO delle sacre rappresentazioni pasquali come patrimonio immateriale dell’umanità.
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