“Linguaggi artistici – spiega la direttrice Monia Mattioli – basati su tecniche e metodologie frutto di ricerche e conoscenze sviluppatisi in tutto il mondo oltre 50 anni fa e che in Europa sono approdati intorno agli anni Ottanta, grazie ad alcuni artisti, danzatori, coreografi, registi che per primi hanno osato contrastare la tradizione della danza accademica e del teatro classico”.
Con la sua nuova sede per residenze artistiche, A.R.Y.A., il festival da questa edizione ha accolto già da febbraio artisti e ricercatori nazionali e internazionali, impegnati nell’evoluzione dei linguaggi di teatro e danza di tipo contemporaneo.
All’interno della Yurta situata a Montaiate di Pergola, nel verde di un bosco in collina, prosegue il programma sabato 10 marzo (ore 11-13 e 15-18) con un workshop aperto a tutte le età, abilità e professionalità di danza comunitaria Khaita. Guiderà l’incontro Adriana Del Borgo, docente di Venezia che da oltre 20 anni pratica questa disciplina in cui la cura dello spazio interiore e dello spazio esterno sono i temi della pratica danzata. Nasce dalla cultura indigena tibetana in cui il principio di non violenza ed armonia con gli elementi naturali sono caratterizzanti dell’identità culturale del popolo tibetano. Tra le due sessioni pranzo condiviso secondo la tradizione marchigiana de la “gluppa”.
Il secondo appuntamento, sabato 16 marzo alle 21, evidenzierà l’importanza del patrimonio culturale indigeno Africano Keniota della tribù dei Masai. Il festival ospiterà lo spettacolo “We are nomad” di e con Fernando Anuanga, danzatore e coreografo del Kenya, conosciuto in tutto il mondo per essere tra i più innovativi per i suoi lavori coreografici di teatro e danza contemporanea, in grado di portare con un linguaggio moderno la tecnica e i contenuti dello storytelling originali della tribù Masai. Coinvolgerà il pubblico in maniera immersiva ed interattiva.
Anuanga dopo un lungo tour in Usa e in Canada, dove ha presentato il suo ultimo lavoro, sarà ad Alter Art Festival, ancora nello spazio A.R.Y.A., dedicato a ospitare in residenza artisti da tutto il mondo e spettacoli inerenti al tema della sostenibilità e luogo di incontro delle diversità. Uno spazio unico nella regione Marche, in grado di costruire un rapporto diretto tra artisti, pubblico e natura. La riservazione è obbligatoria: 339.8481679. Al termine, sorseggiando un tè, il confronto con l’artista per conoscere più da vicino il processo creativo che è servito per preparare lo spettacolo e comprendere al meglio l’identità della cultura indigena Masai.
Ulteriori informazioni: alterartfestival.it e pagine social Alter Art Festival
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