Presso la Sala Kursaal, sabato 21 settembre, la presentazione della raccolta di scritti editi e inediti di Pericle Fazzini curata da Giulio Ferroni
GROTTAMMARE – Il Presidente della Fondazione Pericle Fazzini di Grottammare, Giuseppe Merlini, annuncia la presentazione del volume Pericle Fazzini, “Il sasso nel fiume”, una raccolta di scritti editi e inediti del grande scultore marchigiano curata dallo storico della letteratura italiana Giulio Ferroni, per i tipi delle Edizioni De Luca di Roma, che avrà luogo sabato 21 settembre presso la Sala Kursaal di Grottammare (AP), alle ore 18.00, con il patrocinio del Comune di Grottammare.
Oltre al curatore, saranno presenti lo storico dell’arte Alessandro Masi, Segretario Generale della Società Dante Alighieri, e Roberta Serra e Chiara Barbato, che hanno contribuito alla realizzazione della pubblicazione. Il volume, frutto di un intenso lavoro di ricerca e di spoglio di scritti autografi, riunisce testi, appunti e annotazioni poetiche, raccolti nei preziosi taccuini dell’artista e conservati nel ricco fondo documentario dell’Archivio Storico Pericle Fazzini, attualmente collocato nella villa Fazzini di Grottammare.
A ciò si aggiunge la corrispondenza tra Fazzini ed eminenti figure storiche e artistiche del Novecento, incarnata dalle lettere di pittori e scultori della Scuola romana, dalle tracce degli scambi intercorsi con autori quali Giuseppe Ungaretti, o con i grandi nomi della storia italiana e internazionale, tra cui Cipriano Efisio Oppo, Marguerite Caetani e Jacqueline Kennedy. Particolare rilievo è dato alla corrispondenza famigliare e alle lettere di figure tutelari quali il poeta grottammarese Mario Rivosecchi e lo scrittore Romeo Lucchese, amico fraterno di Fazzini.
Introdotti da un testo critico di Alessandro Masi, gli scritti percorrono tutta la carriera del loro autore: dai primi anni di laboriosa formazione presso la bottega di ebanisteria del padre Vittorio a Grottammare, al periodo romano, dall’entrata al Pensionato artistico nazionale alle prime mostre, ai grandi successi che hanno consacrato lo scultore in Italia e all’estero, culminando nella realizzazione della monumentale Resurrezione del Vaticano (1970-1975), scultura voluta dal papa Paolo VI nella Sala delle udienze, opera dell’architetto Pier Luigi Nervi.
La pubblicazione è inoltre arricchita da numerosi documenti fotografici provenienti dall’Archivio Fazzini, che contribuiscono a fare del volume uno straordinario compendio grafico alla produzione letteraria dell’artista.
Pericle Fazzini (1913-1987)
Nato nel 1913 nel borgo marchigiano di Grottammare, Pericle Fazzini viene iniziato alla scultura nella bottega del padre ebanista, dimostrando un talento precoce. Dopo i primi anni di formazione si stabilisce definitivamente a Roma nel 1930 per intraprendere la carriera artistica, incoraggiato dal poeta Mario Rivosecchi. Nella capitale rimane affascinato dal barocco romano e osserva l’opera di grandi scultori quali Medardo Rosso, interessandosi poi anche ai maestri del XIX secolo come Rodin, Maillol, Bourdelle. Frequenta la Scuola libera del nudo e si inserisce rapidamente nei circuiti artistici della città, costeggiando gli ambienti della Scuola romana.
Vince una borsa per il Pensionato artistico nazionale nel 1932 con il rilievo Uscita dall’Arca e l’anno successivo espone alla Galleria Sabatello con l’amico Alberto Ziveri, riscuotendo i primi consensi. In questo periodo si apre per Fazzini la stagione prolifica del ritratto ligneo (Ritratto di Birolli, Ritratto di Costa). Seguono anni puntellati di successi, tra cui l’acquisizione del Ritratto di Anita da parte del museo Jeu de Paume di Parigi e la vittoria di un “premio aggiunto” per le opere Danza e Tempesta alla Quadriennale di Roma del 1935. La perdita della borsa per il Pensionato segna un periodo di difficoltà economiche e personali, che si conclude con la realizzazione del gruppo Momenti di solitudine – del quale fa parte il Ragazzo che declama, di reminiscenza classica -, esposto alla Biennale del 1938.
Tra le opere più toccanti di questo periodo, il Ritratto di Ungaretti del 1936. Il poeta, che definisce Fazzini “scultore del vento”, è immortalato contemporaneamente dalla scrittrice e pittrice Anita Buy, che sposerà Fazzini nel 1940. Malgrado le ristrettezze economiche e la partenza per Zara, nel periodo bellico egli si concentra sulla produzione di bronzetti raffiguranti danzatrici, animali, acrobati e realizza opere sul tema della guerra, come il Fucilato, esposto alla Quadriennale di Roma del 1951-1952 ed acclamato dalla critica. Durante la prima metà degli anni Quaranta realizza il Ragazzo con i gabbiani, opera lignea iconica, tra le più alte testimonianze della scultura del XX secolo. È tra i fondatori dell’Art Club e aderisce brevemente all’esperienza del Fronte Nuovo delle Arti.
Gli anni Cinquanta sono segnati da una significativa apertura della sua attività espositiva verso l’estero, in particolare negli Stati Uniti (è presente alla celebre Galleria Jolas di New York nel 1952) e, nei decenni successivi, anche in Giappone. A Roma, nelle sale di Palazzo Barberini, si tiene nel 1951 una vasta retrospettiva a lui dedicata e nel 1954 l’artista riceve il primo premio per la scultura alla Biennale di Venezia.
Alla metà dei Sessanta vedono la luce le prime intuizioni plastiche del suo capolavoro monumentale: la Resurrezione della Sala Nervi in Vaticano, commissionata da Paolo VI all’indomani del Concilio Vaticano II. Durante gli anni Settanta e Ottanta l’artista continua a lavorare, dedicandosi con particolare intensità alla creazione di pastelli e di piccoli bronzi. Provato dalla malattia, Pericle Fazzini muore a Roma nel 1987. Conservate nei maggiori musei di tutto il mondo, le sculture di Fazzini trovano oggi spazio in importanti collezioni private e pubbliche nazionali ed internazionali, come il Moma di New York, la GNAM di Roma, la Guggenheim Collection di Venezia, il Centre Pompidou di Parigi e il MOMAT di Tokyo.